Una puntata della rubrica “Stadi nel cinema”.
Forse uno dei migliori film sul calcio mai realizzati, con una componente storica enorme e fortemente rappresentativa, “Fuga per la Vittoria” (o “Victory” nel titolo originale, poi diventato Escape to Victory) usciva nelle sale americane il 30 luglio 1981.
Diretto dal regista John Huston, e interpretato da un cast da blockbuster, che metteva insieme stelle del cinema e fuoriclasse del calcio mondiale, il film rimane una pellicola iconica ancora oggi, in grado di raccontare gli spunti di una storia vera declinati in una sceneggiatura totalmente di fantasia, con un punto d’arrivo finale che celebra il calcio nel suo spirito di unione e di gruppo più profondo.
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Nonostante la storia raccontata nel film sia inventata, “Fuga per la Vittoria” si ispira a fatti realmente avvenuti ma sviluppatisi in modo molto diverso da quello che si vede sullo schermo.
L’incipit originale arriva dalla partita giocata nel 1942 a Kiev, in Ucraina, fra una selezione dell’esercito tedesco e la squadra militare locale FC Start, composta da ex giocatori della Dynamo e della Lokomotiv. I nazisti occupanti decisero di disputare un match contro la Start e sfruttarne il risultato (erano sicuri di vincere) come strumento di propaganda: in realtà, però, fu la Start a trionfare 5-3 nella cornice dello stadio dell’epoca dello Zenit (oggi ribattezzato Start Stadium e ancora esistente). Varie leggende e racconti non confermati hanno poi lasciato in sospeso il destino di quei giocatori ucraini una volta terminata la gara.
I luoghi di Fuga per la Vittoria
“Fuga per la Vittoria” trae ispirazione da questa vicenda, riscrivendola sul piano cinematografico e ipotizzando una partita giocata (sempre nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale) fra una selezione dell’aviazione tedesca Luftwaffe e una squadra messa insieme all’interno di un gruppo di prigionieri Alleati, fra cui anche alcuni ex calciatori.
L’organizzatore della partita, nel film, è il generale tedesco Von Steiner (l’attore Max von Sydow), che coinvolge innanzitutto John Colby (interpretato dall’attore inglese Michael Caine), rappresentato qui come ex capitano del West Ham e calciatore dell’Inghilterra.
A lui si uniscono calciatori (reali) come Pelé, Bobby Moore e Osvaldo Ardiles, ed è curioso notare che il personaggio interpretato da Michael Caine sia in realtà la fotografia della vera carriera calcistica di Bobby Moore, capitano del West Ham e della Nazionale inglese (poi campione del mondo 1966). Il ruolo del portiere viene affidato invece a Sylvester Stallone, coinvolto perché americano e già capace di giocare a football americano (quindi di usare le mani, con un po’ di malcelata ironia).
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La partita di “Fuga per la Vittoria” viene rappresentata allo Stade Yves du Manoir, lo stadio olimpico situato a Colombes, nel nord di Parigi.
Ma, in realtà, il vero stadio dove furono girate le scene fu l’MTK Stadion di Budapest, in Ungheria, successivamente denominato Nándor Hidegkuti Stadion (che è poi rimasta come denominazione del nuovo impianto sorto sul luogo del precedente). Lo stadio originale della capitale ungherese, che ospitò le riprese del film, oggi non esiste più, demolito fra il 2015 e il 2016 e sostituito dal nuovo impianto dell’MTK Budapest FC, intitolato alla leggenda del calcio magiaro, Nándor Hidegkuti(¹).
La scelta dello stadio di Budapest venne fatta perché all’epoca, nel 1981, l’impianto dell’MTK era molto simile per condizioni e struttura a come sarebbe apparso lo stadio olimpico di Colombes negli anni ’40 e, soprattutto, perché l’impianto ungherese non aveva l’impianto di illuminazione, una condizione obbligatoria per replicare al meglio la vecchia versione dell’Yves du Manoir.
La formazione degli Alleati in Fuga per la Vittoria:
(in grassetto i calciatori coinvolti)
- Robert Hatch (Stati Uniti), interpretato da Sylvester Stallone
- Michel Fileu (Belgio), Paul Van Himst, bandiera dell’Anderlecht con oltre 450 partite, ha poi allenato il Belgio ai Mondiali 1994
- John Colby, capitano (Inghilterra), Michael Caine
- Pieter van Beck (Paesi Bassi), Co Prins, oltre 100 partite con l’Ajax
- Doug Clure (Inghilterra), Russell Osman, quasi 300 partite e una Coppa Uefa vinta con l’Ipswich, poi Leicester e Southampton fra le altre
- Terry Brady (Inghilterra), Bobby Moore, capitano del West Ham e dell’Inghilterra campione del mondo 1966
- Arthur Hayes (Scozia), John Wark, quasi 300 partite e una Coppa Uefa vinta con l’Ipswich, poi Liverpool e Southampton fra le altre
- Carlos Rey (Argentina), Osvaldo Ardiles, stella del Tottenham e dell’Argentina
- Sid Harmor (Inghilterra), Mike Summerbee, oltre 350 partite con il Manchester City
- Luis Fernandez (Brasile), Pelé, campione del mondo 1958, 1962 e 1970 con il Brasile
- Erik Borg (Danimarca), Søren Lindsted, varie esperienze nei campionati belga, olandese e danese fra gli anni ’70 e ’80
- Paul Wolchek (Polonia), Kazimierz Deyna, oltre 300 presenze con il Legia Varsavia e quasi 100 con la Nazionale polacca
- Gunnar Hilsson (Norvegia), Hallvar Thoresen, Twente e PSV, nazionale norvegese
- Tony Lewis (Irlanda), Kevin O’Callaghan, Millwall, Ipswich, Portsmouth e oltre 20 partite con l’Irlanda
Anche nella fittizia squadra tedesca alcuni interpreti erano realmente calciatori o ex calciatori. Si ricordano l’americano Werner Roth (che interpreta il capitano Baumann, e che nella realtà ha avuto una discreta carriera in patria con oltre 20 presenze in Nazionale), Laurie Sivell (inglese, quasi 150 presenze nell’Ipswich) e Robin Turner (Ipswich, Swansea).
A sottolineare la forte presenza di calciatori dell’Ipswich Town nel cast, squadra che alla fine degli anni ’70 era diventata una delle big del calcio inglese sotto la guida del manager Bobby Robson (vincendo l’FA Cup nel 1978, la Coppa Uefa nel 1981 e arrivando due volte secondo in campionato nel 1980 e nel 1981), ci sono anche Kevin Beattie e Paul Cooper (rispettivamente difensore e portiere) che si prestarono come controfigure di Michael Caine e Sylvester Stallone durante alcune riprese di gioco.
Proprio Stallone, peraltro, prese alcune lezioni da portiere da una delle leggende del calcio inglese come Gordon Banks, ma dopo pochi giorni si rifiutò di proseguire considerando quegli insegnamenti inutili. In realtà, poi, durante le riprese si procurò diversi infortuni a causa dei suoi movimenti maldestri in uscita e nei gesti tecnici di base.
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Oggi l’MTK Stadion di Budapest non esiste più, chiuso nel 2014 e demolito nel 2015 per far posto al nuovo stadio (omonimo) del club locale. L’attuale Hidegkuti Nándor Stadion è anche casa dell’Honvéd, ed è stato progetto da BORD Architectural Studio. Ha una capienza di poco superiore ai 5mila posti e una conformazione molto compatta e racchiusa verso il terreno di gioco. Il nuovo stadio è stato ruotato di 90° rispetto alla posizione del vecchio impianto visto in Fuga per la Vittoria, e questo ha permesso ai progettisti di ricavare più spazio esterno sui lati est e ovest, ampliando le tribune e ricavando 40 sky box.
» l’attuale Nándor Hidegkuti Stadion di Budapest è qui, su Google Maps
Lo stadio di Colombes, inaugurato nel 1907, ospitò i Giochi Olimpici di Parigi 1924 e, subito dopo, fu intitolato alla memoria del nazionale francese di rugby Yves du Manoir. All’epoca della vicenda raccontata nel film, aveva una pianta ovale con due tribune coperte e una gradinata continua a unico livello, struttura rimasta piuttosto simile fino all’epoca moderna (la capienza si attestava sui 45mila posti). L’Italia giocò qui la finale dei Mondiali di calcio 1938, contro l’Ungheria, e l’impianto ospitò fino agli anni ’70 varie finali di coppa nazionale di calcio e rugby (oltre a essere lo stadio di casa del Racing 92 fino al 2017).
» lo Stade Yves du Manoir di Colombes, a Parigi, è qui su Google Maps
» lo Start Stadium di Kiev è qui su Google Maps
(¹) Nándor Hidegkuti (1922-2002), calciatore e allenatore, fece parte da giocatore della Grande Ungheria degli anni ’50 e segnò una storica tripletta nella vittoria della sua Nazionale per 6-3 sul prato di Wembley contro l’Inghilterra, il 25 novembre 1953.
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Vista aerea dello stadio Yves du Manoir di Colombes, Parigi, durante i Mondiali di calcio 1938 (photo by Le Parisien)
Vista esterna della tribuna principale del vecchio MTK Stadion di Budapest, dove furono girate le scene del film Fuga per la Vittoria (photo by Peter Miles)
La gradinata di curva del vecchio stadio di Budapest, che ospitò le riprese del film “Fuga per la Vittoria” (photo by Stuart Noel Fuller)
Vista aerea dell’attuale Hidegkuti Nandor Stadion di Budapest (photo by BORD Architectural Studio)
Vista interna dell’attuale Hidegkuti Nandor Stadion di Budapest (photo by BORD Architectural Studio)
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