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Com’è organizzato il lavoro dei giardinieri negli stadi della Liga spagnola

Manutenzione e cura dell’erba favorite anche da un’app che permette lo scambio di dati fra i club e i loro addetti ai campi.

Nella Liga spagnola le condizioni meteo possono variare enormemente da una regione all’altra. Nello stesso turno di campionato si passa dalle piogge torrenziali nel nord, al caldo torrido della parte sud del Paese, fino al clima tropicale delle isole delle Baleari.

In uno scenario del genere, che muta continuamente di settimana in settimana, essere giardinieri di uno stadio di un club di Liga è un incarico che richiede responsabilità e capacità fuori dal comune. E la lega del massimo campionato nazionale spagnolo gestisce ogni aspetto con un’organizzazione ben precisa, di modo che nessuna partita e nessun terreno di gioco vengano penalizzati da condizioni meteo che sono, in fin dei conti, fuori da qualunque controllo umano.

Il regolamento de LaLiga per le trasmissioni televisive garantisce che ogni partita di campionato segua uno stile visivo univoco. Ogni aspetto è regolamentato, dal posizionamento della telecamera alle grafiche e all’estetica degli elementi a bordocampo, fino allo stato dell’erba del manto di gioco. I club devono assicurarsi che la palla rotoli perfettamente, che l’altezza dell’erba tagliata sia compresa tra 20 e 30 millimetri e che la tonalità di verde sia in linea con quella scelta a livello ufficiale.

Data la geografia della Spagna, il lavoro richiesto per soddisfare questi standard varia notevolmente ma, indipendentemente dal club e dalla sua posizione sulla mappa del Paese, i risultati sono univoci.

Vicente Alpuente, direttore delle strutture sportive e responsabile della manutenzione al Villarreal, ha confermato che «La necessità di mantenere il campo in determinate condizioni è cambiata molto negli ultimi anni e nel nostro caso, per esempio, abbiamo dovuto sperimentare nuovi sistemi di protezione dal sole estivo. A questo abbiamo aggiunto l’utilizzo di nuove varietà di erba e sistemi di manutenzione diversificati per curarla al meglio».

Il caso del Villarreal non è ovviamente isolato, e si trovano questo tipo di adeguamenti nelle scelte e nel piano di manutenzione in molti altri club in giro per la Spagna. Nel nord, nella città di Bilbao, il clima temperato il design del nuovo stadio San Mamés rendono il lavoro dei giardinieri una sfida particolare per l’Athletic Club. La luce solare che filtra all’interno dell’impianto è ridotta e dev’essere implementata artificialmente tramite l’utilizzo degli ormai noti tralicci di illuminazione mobile. A questo si aggiunge una cura particolare, visto che il terreno del San Mamés è in erba ibrida, in parte naturale e in parte sintetica (una soluzione sempre più comune, che garantisce maggiore stabilità per i giocatori senza rinunciare a tutte le caratteristiche positive dell’erba vera.

Sempre nel nord, a Pamplona, si sfruttano coperte termiche per tenere in temperatura l’erba durante i freddi inverni della zona ma in questa parte del Paese il principale nemico è la pioggia, che può essere presente (alle volte incessante) per molti mesi dell’anno. In questo caso la soluzione è stata rinnovare il sistema di drenaggio del campo, con 30 cm di sabbia porosa sotto l’erba e altri 15 cm di ghiaia sottostante attraverso cui l’acqua filtra e viene incanalata in tubazione che la portano via.

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Vista panoramica dell’Estadio Sánchez Pizjuán di Siviglia (photo: Niels98 / Wikimedia Commons CC BY-SA 4.0)

Nel centro della Spagna, le basse temperature invernali si intrecciano con l’altitudine della zona di Madrid che comporta sfide ancora diverse. L’erba diventa “dormiente” quando arriva l’inverno (il che significa che non recupera facilmente i nutrienti dopo lo stress dell’utilizzo) e va quindi riseminata spesso e sempre prima della stagione fredda. E ancora, all’Estadio Butarque, il Leganés effettua misurazioni giornalieri sullo stato di salute dell’erba, utilizzando anche le alghe come nutriente che rafforza il terreno e applicando azoto e ferro per riuscire a mantenere una viva colorazione verde anche in inverno.

Al contrario, allo storico stadio Sanchez-Pizjuan di Siviglia il problema sono le alte temperature. Qui gli interventi sono quasi all’opposto rispetto a quelli già menzionati, e bisogna ridurre la densità dell’erba per evitare la crescita di funghi e aumentare il flusso di ossigeno. «Questo migliora l’assorbimento di acqua e sostanze nutritive di cui il prato ha bisogno per sopravvivere, e già da inizio marzo con l’innalzamento delle temperature tagliamo l’erba più volte a settimana, così da rinfrescarlo e rinnovarlo sempre», ha spiegato Carlos Benegas, greenkeeper del Sevilla.

Un caso completamente a sé stante è poi quello delle Isole Canarie, a oltre 1.300 km dalla terraferma spagnola. Qui, i giardinieri dello stadio del Las Palmas in estate applicano un prodotto che riesce ad abbassare la temperatura del terreno, mentre in autunno devono fare i conti con la sabbia che arriva dal Sahara. Entrano quindi in gioco adeguamenti tecnici e applicativi per riuscire a garantire il livello necessario di nutrienti per il prato e la tonalità di colore richiesta dalla Liga.

Greenkeeper, l’app della Liga che aiuta a migliorare la qualità dei campi

Un aiuto in più per i giardinieri dei club spagnoli arriva dalla lega stessa. La Liga, infatti, ha sviluppato un’app mobile che viene utilizzata da tutti i groundskeeper coinvolti nel campionato spagnolo e che possono utilizzarla per tracciare e inserire tutte le informazioni rilevanti sul campo da loro gestito, dalle condizioni meteorologiche locali ai programmi di irrigazione utilizzati.

Si crea così un database continuamente aggiornato sulle tecniche e le modalità di cura e intervento, con report digitali che i club possono scaricare e visionare a ridosso delle partite per prepararsi al meglio alla trasferta in un certo stadio.

Cover image: Vista panoramica interna dello stadio Camp Nou di Barcellona (photo: royalty free via pxfuel)

© Riproduzione Riservata

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