Breve guida ai luoghi celebrativi della storia del Liverpool, da vedere attorno al suo stadio.
L’unicità di Anfield non risiede solo nell’atmosfera durante le partite del Liverpool, o nella sua storia lunga ormai quasi un secolo e mezzo. Il valore storico ed emozionale che questo stadio riesce a trasmettere si riflette in alcuni luoghi di memoria e celebrazione del passato del Liverpool che costellano il perimetro dell’impianto e sono un’occasione per tifosi e appassionati per un momento di visita e contemplazione, e per capire quanto sia forte il sentimento di identità che viene portato avanti dal club e dai tifosi Reds.
I luoghi principali che dovete annotare sono 6: tre statue, due cancelli d’ingresso e un memoriale.
Fra le statue, la più famosa è sicuramente quella in onore di Bill Shankly, leggendario allenatore scozzese (ed ex calciatore) che guidò il Liverpool dal 1959 al 1974, essendo testimone di alcuni fra i cambiamenti storici del club (il passaggio alla divisa totalmente rossa e l’introduzione della canzone dei Gerry & The Pacemakers, “You’ll Never Walk Alone”, come inno ufficiale). Guidò il Liverpool alla vittoria di tre campionati, due coppe d’Inghilterra e una Coppa Uefa, ed è riconosciuto come uno dei manager più importanti e influenti della storia del calcio.
La statua in onore di Shankly si trova all’esterno della gradinata Kop (lato sud dello stadio), nei pressi della biglietteria e del Museo. Ritrae il manager scozzese esultante con le braccia protese in avanti, è alta 4,20 metri circa, e fu scolpita in bronzo dall’artista locale Tom Murphy e svelata al pubblico nel 1997.
Le altre due statue che si trovano attorno ad Anfield sono più recenti e si incontrano seguendo un percorso attorno allo stadio in senso orario. Sotto il porticato all’angolo fra la Kop e la Main Stand (angolo sud-ovest) nel 2020 è stata inaugurata la statua in onore di Bob Paisley, manager che firmò la vittoria di 3 Coppe dei Campioni fra il 1977 e il 1981. Creata dall’artista locale Andy Edwards, in bronzo e alta 2,5 metri, è affacciata verso la piazza pedonale Paisley Square e ritrae una scena storica in cui il manager soccorse a spalla il giocatore Emlyn Hughes, infortunato, portandolo fuori dal campo durante una partita nel 1968.
Poco più in là, nell’area verde adiacente ai nuovi ampi spazi pedonali esterni alla Main Stand (e ricavati dall’intervento di ampliamento della tribuna, di cui avevamo parlato qui) c’è il busto di una figura fondamentale per la storia del Liverpool: John Houlding. Opera anche in questo caso di Tom Murphy, il busto in bronzo raggiunge un’altezza di poco superiore ai 2 metri e raffigura la persona che fondò materialmente il Liverpool FC nel 1892, in conseguenza a un diverbio con l’Everton che all’epoca giocava ad Anfield (stadio già esistente e di proprietà di Houlding) e che dopo di allora se ne andò, lasciando spazio al nuovo club rivale.
Il busto è stato inaugurato nel 2018, come parte delle celebrazioni per i 125 anni di storia del Liverpool.
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Sempre all’esterno della Main Stand, ma verso nord, c’è poi il luogo forse più emozionante e importante di Anfield – e per certi aspetti uno dei più importanti del calcio europeo: il memoriale per le vittime della tragedia di Hillsborough. Le alte lapidi di marmo bruno ricordano l’elenco dei 97 nomi e cognomi di chi perse la vita nella tragedia del 1989 allo stadio di Sheffield (abbiamo ricostruito i fatti in questo articolo) ed è abitudine frequente per tanti tifosi quella di deporre mazzi di fiori o prendersi un minuto di raccoglimento e ricordo di quel terribile pomeriggio.
Completando il giro attorno ad Anfield e raggiungendo il lato est all’esterno della tribuna intitolata a Sir Kenny Dalglish, troviamo due cancelli d’ingresso che rappresentano un luogo iconico dello stadio per la loro estetica. All’angolo nord-est dell’impianto, ancora lungo la strada Anfield Road, lo Shankly Gates è la cancellata che riporta in cima la famosa scritta “You’ll Never Walk Alone” in caratteri dorati, sormontata dal Liverbird (l’uccello mitologico simbolo del club e della città) incastonato in uno scudo e circondato da volute e ghirigori dorati.
E tornando al punto di partenza all’esterno della Kop, infine, si trova il secondo cancello monumentale, denominato Paisley Gates (o Paisley Gateway), un elemento gemello di quello intitolato a Bill Shankly ma in questo caso celebrativo delle tre Coppe dei Campioni vinte da Bob Paisley alla guida del Liverpool, le cui sagome sono apposte sul frontone della cancellata, con un bassorilievo del volto del manager sul pilone sinistro.
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