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Mondiali: peso, dimensioni e curiosità sulla Coppa del Mondo

Tutto quello che c’è da sapere sul trofeo dei Mondiali di calcio.

Al termine di ogni edizione dei Mondiali, il capitano di una sola Nazionale ha la fortuna e l’onore di sollevare al cielo il trofeo della Coppa del Mondo FIFA, una degli oggetti più prestigiosi e riconoscibili nello sport globale. L’attuale trofeo è in realtà la seconda versione della coppa, e ha anche qualcosa di molto italiano.

La Coppa del Mondo originale era, infatti, il trofeo intitolato a Jules Rimet, padre fondatore del torneo dei Mondiali di calcio nel 1929 (poi nel 1930 la prima edizione), su idea di Henri Delauney. Il design della “Coppa Rimet” era quello di un oggetto più piccolo rispetto all’attuale: in chiaro stile Art déco (disegnata dall’artista Abel Lafleur), rappresentava la dea alata della vittoria (la dea Nike) che reggeva una grande coppa ottagonale sopra la sua testa. Era fatta di 1,8 kg di argento sterline (placcato in oro) e poggiava su un piedistallo, raggiungendo un’altezza totale di 35 cm.

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(photo by Ank Kumar / Wikimedia Commons CC BY-SA 4.0)

Assegnata per la prima volta nell’edizione inaugurale dei Mondiali (Uruguay 1930), la Coppa Rimet fu sostituita dopo il 1970, in virtù dell’assegnazione definitiva al Brasile, prima Nazionale della storia a vincerla per tre volte (1950, 1958 e 1970).

Se mai lo dovessi rifare, non modificherei affatto il mio progetto di allora. Il fatto che il trofeo resiste nel gradimento alle mode successive, testimonia che mi sono ispirato a principi estetici e simbolici ormai divenuti universalmente compresi.

Silvio Gazzaniga
La Coppa del Mondo di Silvio Gazzaniga

La nuova versione del trofeo fu creata in vista dei Mondiali 1974 e firmata da un italiano: lo scultore Silvio Gazzaniga si occupò dell’idea e della realizzazione, con la produzione poi affidata all’azienda Bertoni di Paderno Dugnano (Milano).

Il design di Gazzaniga fu scelto dalla FIFA all’interno di un concorso a cui parteciparono 53 candidature da tutto il mondo: alta 36,8 cm, con un diametro alla base di 13 cm e un peso di oltre 6 kg, è in oro massiccio a 18 carati (curiosamente vuota al suo interno) ed è completata da due fasce orizzontali in malachite verde che segnano il basamento, inquadrando la scritta “FIFA WORLD CUP” e le bandiere delle Nazionali vincitrici.

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Silvio Gazzaniga intento a lavorare ad alcuni modelli di base per realizzazione del trofeo della Coppa del Mondo (photo Wikimedia Commons / Pubblico dominio)

«Per creare un simbolo universale della sportività e dell’armonia del mondo sportivo, mi sono ispirato a due immagini fondamentali: quelle dell’atleta che esulta e del mondo. Dalla base si raccoglie e prende slancio un movimento elicoidale di linee che si elevano e si dilatano sino a raggiungere il mondo» spiegò pochi anni fa Gazzaniga.

«Con i due atleti che alzano le braccia, ho voluto significare il momento di gioia e di esaltazione della vittoria. La sfera che li sovrasta, modellata a rilievo con l’immagine fedele dei continenti, ricorda il mondo e, al contempo, il pallone mentre le linee tra le due figure umane quasi speculari, nella loro contrapposizione, esprimono un movimento dinamico tipico dello sport».

«La materia grezza tra le due facce contrapposte del trofeo esprime il vigore, l’energia e la rudezza del gioco del calcio e dell’intenso impegno sportivo».

Oggi il trofeo dei Mondiali, ovviamente, non è l’unica versione esistente: dopo l’attento restauro avvenuto nel 2005, sotto la supervisione dello stesso Gazzaniga, con l’edizione 2006 si decise che la coppa originale sarebbe stata consegnata alla squadra vincitrice solo al momento della cerimonia di premiazione ma non sarebbe più stata lasciata in prestito per tutti i quattro anni successivi a quella Federazione.

Lo sapevi? L’usanza di festeggiare alzando la coppa al cielo fu introdotta (involontariamente) da Hilderaldo Bellini, capitano del Brasile campione del mondo 1958 (leggi qui il racconto).

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Confronto fra la Coppa Rimet e l’attuale Coppa del Mondo (graphic Archistadia – vietata la riproduzione)

Al contrario, dal 2006, subito dopo la cerimonia della finale, la Federazione della Nazionale vincente riceve una copia esatta (in ottone placcato d’oro) e l’originale viene recuperato e riposto nella sua teca in acciaio inox, conservata nella sede della FIFA a Zurigo. Con i Mondiali 2018, inoltre, è stato modificato e aggiornato anche il basamento, riposizionando i nomi delle vincitrici in modo da ricavare spazio anche per le edizioni future.

Silvio Gazzaniga (1921-2016) è stato autore anche di altri famosi trofei calcistici, fra cui la Supercoppa Europea e la Coppa Uefa/Europa League (e di quest’ultima abbiamo parlato qui).

Cover image: Il trofeo della Coppa del Mondo (photo FIFA World Cup Trophy by Daniel / daniel0685 via Flickr / CC BY 2.0)

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