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Il funzionamento del nuovo tetto del Roland Garros

La struttura retrattile coprirà d’ora in poi il campo centrale Philippe Chatrier.

Otto mesi dopo l’ultimo punto giocato nell’edizione 2019, l’undicesima trave reticolare è stata posizionata insieme alle altre per completare il tetto a chiusura automatica sul Court Philippe Chatrier, il campo centrale del Roland Garros di Parigi.

L’ambizioso progetto, costato circa 150 milioni di euro, è stato completato addirittura con un mese d’anticipo rispetto alle previsioni, e garantirà così la possibilità di disputare le partite di tennis dello storico torneo dello Slam senza più alcun problema derivante dalle condizioni meteo.

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(Photo by MARTIN BUREAU/AFP via Getty Images)

La nuova copertura è stata realizzata dall’azienda italiana Cimolai, ed è costituita da 11 travi a cassone (denominate “ali”) in acciaio ad alta resistenza, delle quali una è fissa e le altre mobili. Ciascuna di queste travi ha un’altezza in sezione di circa 3 metri, copre una luce di oltre 100 metri e ha una struttura composta da 7 sezioni, per un peso complessivo di 3.500 tonnellate.

Un Roland Garros proiettato nel futuro

La realizzazione delle travi è durata due anni, e si è svolta interamente nella sede di Cimolai, vicino Venezia. Successivamente, appena terminata l’edizione 2019 del Roland Garros, in un mese è stato predisposto il cantiere attorno allo stadio centrale Philippe Chatrier e sono poi iniziate le operazioni di installazione: in otto mesi, le 11 travi sono state riassemblate sul posto, dotate di pannelli acustici, innalzate e posizionate sull’intelaiatura e lungo le guide principali.

Le travi si muovono lungo due rotaie principali, ai lati della struttura, e il sistema di apertura e chiusura è alimentato da motori elettrici. Il movimento di ogni trave va di conseguenza a quello della trave adiacente, e l’intero processo è gestito da un computer centrale. Il tetto può chiudersi o aprirsi in circa 15 minuti e, complessivamente, copre una superficie di un ettaro, circa 10mila metri quadrati.

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La coppia di ruote che fa scorrere ogni singola trave (photo by Corinne Dubreuil/FFT)

Il Roland Garros, che si svolge dal 1891 sempre sugli stessi campi del XVI Arrondissement di Parigi, è così l’ultimo dei quattro tornei mondiali del Grande Slam a dotarsi di una copertura (almeno sul campo centrale): la Rod Laver Arena, campo centrale degli Australian Open a Melbourne, ne è provvista dal 1987, anno della sua inaugurazione.

Il Centre Court di Wimbledon, a Londra, lo aveva installato nel 2009, mentre l’Arthur Ashe Stadium, campo principale degli US Open a New York, lo utilizza dal 2016.

Lo sapevi? Il Roland Garros si chiama così in onore dell’omonimo aviatore francese, pioniere del volo di combattimento e considerato il primo pilota di caccia della storia. Perse la vita in volo, abbattuto nel 1918 durante la II Guerra Mondiale. Il complesso sportivo di tennis gli fu intitolato due anni dopo.

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Il Court Philippe Chatrier senza il tetto, nel 2017, un’immagine che entra nella storia del torneo (Photo by Adam Pretty/Getty Images)
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Vista dal campo del tetto del centrale del Roland-Garros (photo by Christophe Guibbaud/FFT via Roland-Garros)

Cimolai è un’azienda leader nella progettazione, fornitura e montaggio di strutture complesse in acciaio, sia per rivestimenti che per grandi coperture. In ambito sportivo ha già operato in diversi stadi europei e mondiali, tra cui è interessante ricordare l’Aviva Stadium di Dublino, due stadi dei Mondiali di Russia 2018 (Volgograd e Nizhny Novgorod) e lo Stadio Nazionale di Varsavia.

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