versailles montbauron jean baptiste martin

Davvero lo stadio dell’FC Versailles non può avere i riflettori perché la luce darebbe fastidio al Re?

Ovviamente no, la vera ragione è molto più attuale e c’entra con la conservazione del patrimonio UNESCO.

Dopo la vittoria nei sedicesimi di finali di Coppa di Francia, l’FC Versailles ha raggiunto gli ottavi della competizione per la seconda volta nella sua storia e si appresta a giocare contro il Tolosa nel weekend del 29-30 gennaio, in casa, allo Stade Montbauron. Anzi, non in casa, perché l’impianto del piccolo club semi-professionistico non è dotato di impianto di illuminazione e non è quindi in linea con i requisiti di questa fase della coppa (la partita si giocherà nel tardo pomeriggio).

La partita è stata invertita di campo, e si disputerà al Municipal di Tolosa, ma qualcuno ha ipotizzato che l’assenza dei riflettori nell’impianto sportivo sulla collinetta del Montbauron, sia dovuta a un’antica legge reale che proibiva fonti luminosi nei pressi della Reggia di Versailles: nessuna fonte di luce dev’essere visibile dalla camera del Re nei dintorni del palazzo. È davvero così?

versailles fc stadio montbauron tribuna oggi
La tribuna dello Stade Montbauron di Versailles, oggi (photo by FC Versailles 78)

Come erroneamente (ma con un buon grado di sensazionalismo) riportato da Le Parisien (qui, storia poi ripresa da una serie di altri siti web, senza verificarla), lo Stade Montbauron non potrebbe essere dotato di impianto di illuminazione perché un’antica legge reale stabilisce che “nessuna fonte di luce deve essere visibile dalla camera del Re nel raggio di 5 km, dopo il tramonto”.

Ma, anche se la storia sembra molto affascinante, ovviamente non è vera.

Ciò che impedisce allo stadio dell’FC Versailles di dotarsi di un impianto di illuminazione è la legislazione che governa le indicazioni di protezione e gestione del patrimonio UNESCO. Come luogo inserito nel registro dell’ente culturale mondiale (v. qui), la Reggia di Versailles gode della cosiddetta “protezione visiva”: qualunque costruzione successiva, entro un raggio di 5 km, non deve essere dotata di elementi permanenti abbastanza alti da inficiare la libera vista del luogo da parte dello spettatore (peraltro, l’area considerata è stata appositamente ampliata nel caso della Reggia parigina, per le sue caratteristiche eccezionali).

Si può trattare di inferriate, gru e altri elementi “accessori” come diventerebbero gli eventuali tralicci di sostegno per un impianto di illuminazione allo Stade Montbauron, che si trova a circa 1km in linea d’aria dalla Reggia di Versailles e issato su una collinetta, il che renderebbe questi elementi ancor più invasivi per la vista verso il palazzo.

» abbiamo raccontato la storia dello stadio di Montbauron in un approfondimento, qui

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“Veduta della Città e del Palazzo di Versailles, dalla collina di Montbauron”, di Jean-Baptiste Martin, 1693.
versailles reggia vista aerea montbauron
Vista aerea della Reggia di Versailles: vi abbiamo segnato con un circoletto giallo lo Stade Montbauron.

(lo stadio Montbauron è quello segnato all’interno del circoletto giallo!)

Quindi, il problema non è la luce, anche perché (come fanno sapere dagli uffici della Reggia) «se no, non esisterebbe l’impianto di illuminazione esterna attorno al palazzo, e non verrebbero montate le luci di Natale ogni anno».

Nel 1701, Re Luigi XIV spostò la sua camera da letto personale nella stanza da 90 mq al centro della facciata est del palazzo, “per ricevere i raggi del sole nascente ogni mattina”, ed è la facciata principale che effettivamente accoglie i visitatori e guarda “verso” la collina del Montbauron – ma questo, ovviamente, stride con il fatto che abbia potuto promulgare una legge intorno alla metà del 1500, periodo nel quale la Reggia stessa nemmeno esisteva (la prima versione dello Chateau viene costruita fra il 1631 e il 1634).

Anche se l’idea che nel 2022 ci siano luoghi di calcio ancora inficiati da leggi secolari ci affascina, e ricordandoci che per una legge ancora più antica qualche anno fa il Chelsea dovette bloccare l’ipotesi di ampliare Stamford Bridge (ne avevamo parlato qui), il fatto che lo stadio dell’FC Versailles non possa avere un impianto di illuminazione fisso è soltanto dovuto a una precisa linea guida UNESCO di conservazione e protezione dell’aspetto complessivo degli edifici – e nel caso della Reggia la “protezione visiva” vale sia per il lato-città, sia per quello interno verso i giardini.

Se il tema fosse solo “la luce”, non esisterebbe l’impianto di illuminazione esterna attorno al palazzo, e non verrebbero montate le luci di Natale ogni anno.

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Il problema, se così vogliamo chiamarlo, per l’FC Versailles comunque rimane: intanto, nonostante gli sforzi fatti, il club non è riuscito a chiedere un anticipo di orario per la partita contro il Tolosa, o lo spostamento in un impianto vicino (si era parlato di Créteil e di Bondoufle) soprattutto a causa delle limitazioni poste dalle tv, che entrano sempre più in gioco man mano che il torneo arriva ai turni decisivi.

E più in generale, recentemente la squadra sta vivendo un rilancio importante sia sul piano sportivo che gestionale, ed è attualmente alla caccia della promozione in National (terza divisione). Un’eventualità che obbligherebbe ad adeguare lo stadio in vista di moltissimi turni di campionato pomeridiani o serali, e a trovare soluzioni alternative che non siano gli alti tralicci per l’illuminazione agli angoli del campo.

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