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Riyad, 5 cose da sapere sullo stadio King Saud

Lo stadio di Riyad teatro di diverse edizioni della Supercoppa Italiana (e anche spagnola).

Già sede dell’edizione 2019 della Supercoppa Italiana, e recentemente anche di quella spagnola, lo stadio di Riyad è uno degli impianti più interessanti del percorso contemporaneo dell’Arabia Saudita in fatto di nuovi stadi. Denominato King Saud University Stadium (Al-Awwal Park, dal 2023), ha una capienza medio-piccola e una struttura molto compatta che lo rendono un edificio ben progettato e un esempio utile per città e squadre che abbiano interesse a costruire uno stadio nuovo ma ben commisurato al proprio bacino d’utenza.

I lavori di costruzione dell’impianto erano durati dal 2011 al 2014, con l’inaugurazione ufficiale avvenuta poi nel 2015 e il costo finale si era attestato sui 215 milioni di Riyal, la moneta dell’Arabia Saudita (equivalgono a circa 51 milioni di euro).

Dal 2020 è lo stadio di casa dell’Al-Nassr (ma in precedenza era già stato campo casalingo dell’Al-Hilal, dal 2018 al 2020). Con questo passaggio di testimone, l’impianto ha subito un restyling estetico delle gradinate, con la sostituzione di tutti i seggiolini e il passaggio da una colorazione generale bianco-blu all’uso del giallo e del blu, i colori sociali dell’Al-Nassr.

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1 Il King Saud University Stadium, abbreviato spesso in KSU Stadium ma conosciuto anche come Al-Awwal Park(*) per motivi di sponsorizzazione, ha una capienza di 25mila posti, comprensivi di:

  • 88 posti VIP
  • 2mila posti business
  • 42 posti di Tribuna Stampa
  • 76 posti riservati alle persone con disabilità

(*) la Saudi Awwal Bank è un istituto di credito con sede a Riyadh (e nel circuito di HSBC). Nel 2023 ha acquisito i diritti di sponsorizzazione del nome dello stadio per 3 anni, per una cifra di 15 milioni di dollari.

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Scorcio all’interno degli spogliatoi dello stadio King Saud di Riyad (photo: Alina.chiorean – Own work / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0)

Scorcio all’interno degli spogliatoi dello stadio King Saud di Riyad (photo: Alina.chiorean – Own work / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0)

2 Si chiama King Saud University perché si trova nell’area del campus dell’Università, dalla quale prende il nome. L’ateneo di Riyad, fondato nel 1957 per volere di Re Saud bin Abdulaziz, è stata la prima università del Paese e ha assunto la denominazione attuale nel 1982.


3 Il design dello stadio è stato firmato dall’architetto malese Michael KC Cheah, e poi sviluppato dalla compagnia di costruzioni Hashem Contracting Company. Michael Cheah, che lavora spesso in collaborazione con la moglie Steph McPherson, ha un portfolio di diversi progetti sportivi in Asia e, successivamente, proprio in Arabia Saudita, fin da quello del King Fahd Stadium nel 1987.


4 L’area del Re Saud University Stadium comprende una vera cittadella polisportiva, declinata nel complesso KSU Sports Fields, con:

  • 2 campi da calcio regolamentari (dei quali, uno con una tribuna centrale)
  • 1 piscina indoor
  • 3 campi da basket
  • una decina di campi da calcio di diverse dimensioni, sia per il calcio a 5 che per il calcio a 7
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La Kingdom Tower di Riyad (photo: Maher Najim / Flickr / Wikimedia Commons / Public Domain)

La Kingdom Tower di Riyad (photo: Maher Najim / Flickr / Wikimedia Commons / Public Domain)

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Vista generale interna dello stadio King Saud di Riyad (photo: Alina.chiorean – Own work / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0)

Vista generale interna dello stadio King Saud di Riyad (photo: Alina.chiorean – Own work / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0)

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5 Il King Saud University Stadium è uno degli stadi per il calcio più capienti di tutta l’Arabia Saudita. Lo sviluppo interno delle gradinate è su un unico anello continuo attorno al campo da gioco, mentre la copertura fornisce un riparo solo parziale (vista l’assenza di piogge nella regione) ma è stata dimensionata in modo da garantire la giusta quantità di luce e ombra verso il campo.

Il rivestimento dello stadio è univoco e scende dalla copertura fino ad avvolgere i lati dell’edificio. Si tratta di una pelle in acciaio traforato che assume colorazioni fra il dorato e il marrone chiaro a seconda della luce solare che si riflette sulle aree sabbiose circostanti e crea giochi di luci, ombre e riflessi sempre diversi.


Capitale dell’Arabia Saudita, con una popolazione di quasi 7 milioni di abitanti, Riyad è una perla di architettura antica e contemporanea. Si sviluppa attorno al cuore della città vecchia su un’area di appena 1 km² – qui il focus è la fortezza di Masmak (1865) – per poi aprirsi oltre le mura con edifici moderni come il grattacielo Kingdom Centre (2002, Ellerbe Becket / Omrania and Associates), l’Al Faisaliyah Centre (2000, Foster & Partners) e l’Al Majdoul Tower (2019, Zeidler Architects).

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(articolo originale del Dicembre 2019 – ultimo aggiornamento Gennaio 2024)

cover image: Vista interna dello stadio King Saud di Riyad (photo: Alina.chiorean – Own work / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0)

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