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Marassi, una storia lunga 110 anni

Sulle tracce dello stadio Luigi Ferraris di Genova.

L’immagine delle alte torri dal rivestimento ocra che si stagliano fra le case del quartiere Marassi, e dei tiranti bianchi reticolari che le collegano al resto dell’impianto, è oggi così nota che viene difficile rendersi conto di come potesse essere lo stadio Luigi Ferraris 110 anni fa, all’interno di spazi urbani meno opprimenti e di scenari sportivi pionieristici ben lontani dal professionismo attuale.

Lo stadio di Marassi rappresenta in effetti un percorso nella storia e nelle foto d’epoca che si intreccia con le vicende della città di Genova del primo Novecento, e a guardare oggi le foto d’epoca della piccola tribuna lungo Via del Piano, con il timpano al centro della copertura, e il campo da gioco circondato ancora dal percorso del galoppatoio, si può solo percepire l’entusiasmo di una realtà sportiva che stava crescendo e tracciando una via importante per tutto il movimento del calcio italiano.

Domenica 14 alle ore 15 precise si svolgerà un importantissimo incontro di foot-ball tra la 1ª squadra del Genoa Club e la 1ª dell’F.B.C. Piemonte sul campo del Genoa Cricket a Marassi in via del Piano. L’incontro avrà una particolare importanza anche perché verrà giuocato sul nuovo terreno che il Genoa Cricket in poco meno di un mese seppe allestire, infatti possiede due elegantissime tribune, alle spalle del Bisagno, completamente riparate dal sole, e potrà contenere al suo interno ben 25 000 spettatori: un campo veramente magnifico e dotato di tutte le comodità. Alla squadra del Piemonte che tanto si distinse in queste ultime partite vincendo l’Andrea Doria, toccherà di giuocare per la prima volta sul nuovo campo.

“C’è un nuovo stadio, l’ha fatto il Genoa”, in il Secolo XIX, 13 maggio 1911

In un articolo pubblicato dalla Fondazione Genoa, a firma di Stefano Massa (componente del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa), nel celebrare il 110mo anniversario dello stadio di Genova, si prova a risalire alla precisa collocazione del rettangolo di gioco originale del 1911, e delle sue dimensioni, e a quanta porzione del campo del precedente impianto sportivo fosse poi rimasta nel nuovo “stadio” inaugurato a maggio di quell’anno (e quali riferimenti ci sono rispetto all’attuale).

In effetti non ci sono dati definitivi sulla nascita di quello che diventerà poi l’attuale Ferraris, ma si tende a partire dall’estate del 1910 quando il marchese Musso Piantelli, socio del Genoa, offrì parte del terreno del galoppatoio a ridosso della villa cinquecentesca di sua proprietà, per la costruzione di un terreno di gioco con annessa tribuna.

» Villa Piantelli è ancora oggi esistente e si trova all’esterno della tribuna Distinti, qui su Google Maps

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Lo stadio di Genova nel 1911. La tribuna a sx è l’attuale Gradinata Sud (photo via Wikimedia Commons)
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La composizione celebrativa per il Genoa campione d’Italia 1915, e l’immagine dello Stadio di Via del Piano con ancora presente il galoppatoio attorno al campo.

Qui il Genoa inizierà a giocare dai primi mesi del 1911, in quello che inizialmente si chiamerà “Campo di Via del Piano”, con la partita del 22 gennaio contro l’Internazionale come ideale momento d’inaugurazione del nuovo impianto. Prima della sua costruzione, però, il club fondato nel 1893 aveva giocato in altri campi sportivi in città: forse già a partire dal 1896 sul terreno di Piazza d’Armi di Sampierdarena, nel rione Campasso; poi al campo di Ponte Carrega dal 1897 (e dove, nel 1903, affrontò il Football VeloClub Nizza, diventando la prima squadra italiana della storia a giocare contro un club straniero); nel 1907 il trasferimento a San Gottardo, nella zona cittadina della Val Bisagno (dove ospitò l’Inter, in una delle sue primissime partite dopo la fondazione del marzo 1908).

Lo Stadio di Via del Piano si chiamò “Campo del Genoa” fino a dicembre 1932, per poi essere intitolato a Luigi Ferraris, primo caduto del Genoa nella Grande Guerra. E proprio l’1 gennaio 1933, nel neo-nominato “Ferraris”, e in piena ristrutturazione in vista dei Mondiali 1934, il Genoa ospitò la squadra svizzera Young Boys (di cui alleghiamo un affascinante video-sintesi dell’epoca) nell’ambito della nuova inaugurazione del rinnovato stadio.

In occasione della gara contro lo Young Boys accorsero 30mila persone, in uno stadio che a quel punto si era dotato di una nuova “curva” nord, costruita sul terreno del campo di gioco adiacente a quello principale, e per molti anni utilizzato dall’Andrea Doria (che poi, fusa con la Sampierdarenese, darà vita alla Sampdoria nel 1946).

Grazie alle ricerche riportate nell’articolo di Stefano Massa, si evince che il campo da gioco del primo Stadio di Via del Piano misurava 105 x 63 m, mentre l’attuale rettangolo verde del Ferraris, sul quale giocano Genoa e Samp, è solo più largo di cinque metri. Condividendo fra loro l’orientamento, è evidente come l’attuale terreno di gioco abbia la quasi totalità del suo spazio in comune con quello originale del 1911, un dettaglio che acuisce l’importanza storica del luogo e il senso architettonico stesso di un campo sportivo che ha definito lo sviluppo di una parte della città.

Un luogo che negli anni è mutato considerevolmente, in particolare dopo il grande intervento di trasformazione della seconda metà degli anni ’80, in vista dei Mondiali di calcio del 1990. In quell’occasione, il progetto firmato dall’arch. Vittorio Gregotti ha completamente rinnovato la struttura dell’impianto, trasformandolo in un vero e proprio “stadio urbano” (fra i primissimi a livello europeo) e conservando solo parte dell’architettura esterna della tribuna centrale.

Dal 9 ottobre 1988, quando il Genoa ospitò il Messina per una gara del campionato di Serie B, giocando per la prima volta all’ombra delle nuove tribune in costruzione, il Ferraris ha cambiato definitivamente volto. La gradinata Nord e la gradinata Sud completate esattamente a metà, ma gremite ugualmente di pubblico, pian piano stavano per nascondere del tutto la vista sullo sfondo ambientale esterno, trasformando per sempre la percezione dei tifosi presenti allo stadio ma segnando un nuovo fondamentale capitolo nel rinnovamento di questo impianto.

Dopo 110 anni, lo stadio Luigi Ferraris a Marassi, Genova, è ancora un edificio simbolo del calcio italiano, con la speranza che lo rimanga a lungo.


I nostri consigli di lettura per approfondire lo stadio di Marassi e Genova:

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Una fase di ricostruzione del Ferraris di Genova, durante la stagione 1987/88.
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Vista panoramica dello stadio Ferraris di Genova dalle mura di San Bartolomeo (photo: Gabriel Rinaldi / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0)
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Cover image: Lo stadio Ferraris nel Secondo Dopoguerra (scansione da cartolina)

© Riproduzione Riservata

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