Il Westhills Stadium è il primo impianto al mondo a dotarsi di strutture in legno.
Dopo anni di progetti e idee, il legno lamellare è finalmente stato messo alla prova nella costruzione degli stadi. A Langford, nella regione canadese della British Columbia, il Westhills Stadium è il primo impianto sportivo al mondo a dotarsi di due tribune costruite con questo materiale, e l’innovazione dal punto di vista tecnologico e ambientale è notevole.
Le prime idee di uno stadio in legno erano arrivate dall’Inghilterra, con l’ambizioso progetto del Forest Green Rovers, atteso per oltre tre anni (con progetto firmato dallo studio Zaha Hadid) e attualmente in fase di sviluppo. Anche in Italia si era provato a pensare a qualcosa di simile, con l’idea di Massimo Cellino per il nuovo stadio a Cagliari (all’epoca dell’esilio dei rossoblu a Is Arenas) e di recente a Brescia.
Proprio l’architetto che aveva accompagnato il presidente Cellino nei suoi progetti, Jaime Manca di Villahermosa, è coinvolto nella realizzazione dell’impianto canadese: insieme ad altri soci, è fondatore e gestore della parte tecnica della Bear Stadiums, la società di consulenza e progettazione di impianti sportivi a basso impatto ambientale.
Bear Stadiums si è occupata del design dello stadio di Langford insieme a Rubner Holzbau, azienda leader nella costruzione di strutture in legno lamellare fondata a Bolzano e attiva in tutto il mondo. La progettazione è durata appena 5 mesi, portando a compimento il design di uno stadio composto da due tribune principali: la Main Stand con capienza di 5.500 posti, 18 skybox, chioschi e servizi, e la West Stand (dietro una delle due porte del campo da gioco).
Una seconda fase di ampliamento è prevista nel corso del 2020, e porterà l’aumento della capienza a 8mila posti complessivi. Sul lato nord dello stadio è situato, invece, un Beer Garden, un’area ristoro e svago all’aperto, senza vincoli di file e posti, e dedicata in particolare alle famiglie.
Le potenzialità del legno lamellare
In un mondo in cui gli stadi (e gli edifici in generale) sono principalmente costruiti in cemento e acciaio, le possibilità di risparmio energetico e diminuzione di emissioni inquinanti sono ampie ed esplorabili. Il 30% delle emissioni di carbonio è stimato provengano dal settore delle costruzioni, e sulla parte dell’impiantistica sportiva l’uso del legno si rivela fondamentale.
In particolare, la progettazione di strutture in legno lamellare può essere agevolmente rivolta a stadi di piccole/medie dimensioni (che sono, però, anche in maggior numero sul territorio), restituendo edifici a basso impatto energetico e molto più armonizzati con l’ambiente circostante.
Esperienze architettoniche con il legno lamellare sono già state fatte anche nell’architettura civile: oltre a edifici di tipo prettamente abitativo su piccola scala, come la Timber House a Newmarket in der Oberpfalz, in Germania (progetto di Kühnlein Architektur, 2014), e la Office Off, a Burgenland, Austria (di Heri & Salli, 2013), va segnalato il progetto per il nuovo grattacielo HBS a Stoccolma, con 34 piani e disegnato da C.F. Møller Architects (proposta per il 2023) e il grattacielo Mjøstårnet, a Brumunddal in Norvegia, ultimato a marzo 2019 (progetto di Voll Arkitekter, l’edificio è alto 85,4 metri ed è l’edificio in legno più alto del mondo).
Il Westhills Stadium di Langford è casa dei Pacific FC, squadra di calcio tra le fondatrici del nuovo campionato canadese. Inoltre, lo stadio ospita anche le partite della squadra locale di rugby, Rugby Canada, e di football canadese, i Westshore Rebels. La struttura verrà anche utilizzata per concerti ed eventi rivolti alla comunità.
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Daniele, grazie per il tuo contributo. Non ero a conoscenza di questo intervento ma è davvero di pregevole fattura e meritevole di attenzione: è proprio in realtà di questo tipo che, credo, l’utilizzo del legno nelle strutture sportive sia fondamentale (e anche un metodo utile e veloce per realizzare nuovi impianti polisportivi dedicati alle comunità).
Premetto che sono (probabilmente) due strutture imparagonabili a causa delle diverse dimensioni – e non so neanche se condividano effettivamente l’uso di specifico legno lamellare -; tuttavia, circa stadi (parzialmente) in legno, non si può dimenticare il precedente italiano del piccolo “San bartolomeo” di Castel Rigone, in provincia di Perugia: un impianto di appena 800 posti – qui una gallery ( https://www.tuttomercatoweb.com/media/stadio-san-bartolomeo-castel-rigone-tribuna-media-173177 ) -, ma comunque capace di essere teatro di un campionato professionistico, la Seconda Divisione 2013-14 di Lega Pro. Una delle varie opere di mecenatismo – se ancora si può usare questo vecchio termine – che Brunello Cucinelli, il “re” del cashmere, ha portato avanti negli ultimi anni intorno al suo borgo natale.