Forse è stato il miglior manageriale di sempre.
Se dovessimo provare a spiegare a qualcuno Championship Manager 01/02, potremmo semplicemente dirgli che fu “un videogioco rivoluzionario”. Precursore dell’attuale Football Manager, e pioniere dei giochi manageriali, a più di vent’anni di distanza la sua eredità è ancora enorme, per alcuni aspetti imbattibile e inarrivabile, ed è certamente un classico immortale e apprezzato da tantissimi appassionati.
Uscito in anteprima ufficiale il 12 ottobre 2001, Championship Manager 01/02 era prodotto dalla Sports Interactive e distribuito da Eidos, ed era la decima edizione della saga omonima. Con un database di 100mila fra giocatori, allenatori e addetti ai lavori, era riuscito a raggiungere un delicato equilibrio fra la giocabilità e la simulazione approfondita della realtà settimanale di un club (per l’Italia si poteva scegliere fra i club dalla Serie A alla Serie C2), mescolando il tutto con una grafica semplice – quasi uno schema da foglio di calcolo – e creando una fortissima dipendenza nell’utente-giocatore.
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Le partite erano in formato “diretta scritta”, con un tabellino a tutto schermo e un box colorato sul quale si susseguivano le frasi che descrivevano le azioni di gioco. Il resto del videogioco, invece, era una finestra sul mondo della gestione reale del calcio: si poteva avviare una partita attivando i campionati di 10 Nazioni diverse, e vivere la settimana fra trattative, pianificazione allenamenti, rinnovi di contratto e preparazione tattica (fu probabilmente il primo videogioco di sempre a offrire la possibilità di istruire posizioni intermedie nei ruoli e indicazioni di movimenti fra le linee per ogni singolo giocatore).
Fu proprio grazie a CM che molti iniziarono a scoprire piccole squadre di club straniere, e ad appassionarsi magari dopo incredibili carriere di successo partendo dalle serie minori.
Io, per esempio, da fan di Robbie Williams, presi la guida del Port Vale (squadra di cui lui era ed è tifoso) e li portai a vincere la FA Cup alla seconda stagione schierando anche un 36enne Paul Gascoigne a mezzo servizio, preso dall’Everton a parametro zero, e all’ultimo anno di carriera.
E a proposito di Robbie Williams, qui ho scritto di come abbia utilizzato una serie di foto dello stadio del Chelsea, Stamford Bridge, per l’artwork del suo album “Sing when you’re winning”.
un esempio della “diretta scritta” che rappresentava lo svolgimento della partita
Non nascondiamoci, CM01/02 era appassionante. Incredibilmente appassionante. A qualcuno sembrerà strano, ma rimanere incollati allo schermo a leggere il susseguirsi di frasi che descrivevano l’azione d’attacco dei tuoi avversari metteva addosso un’adrenalina difficilmente comparabile con i classici videogiochi di calcio. Perché con Championship Manager 01/02 il segreto era proprio l’immaginazione. A ogni azione, e grazie a una cronaca scritta arrembante, l’unica cosa che si poteva fare era immaginare ciò che stava succedendo in campo, seguendo l’onda emotiva della partita (anche perché il sistema di cronaca era fatto in modo da risultare incredibilmente enfatizzato anche per le partite più noiose!).
Uno degli aspetti più belli di Championship Manager 01/02 era anche la presenza degli stadi (soprattutto quelli britannici). Ma come, direte voi, se la partita la si “vedeva” con la diretta scritta? Bé, c’erano, ed erano presentati con una semplice foto panoramica dell’interno o di una gradinata con i tifosi, che faceva da sfondo fisso alle scritte e alle grafiche durante la partita. Questo permetteva di calarsi a pieno nei 90 minuti virtuali e anche di iniziare a conoscere visivamente ogni impianto. Era quasi un piccolo processo di apprendimento legato al binomio squadra/stadio.
Dopo CM 01/02, con le versioni successive Sports Interactive iniziò a implementare il gioco con delle novità, a cominciare dalla grafica 2D delle partite già nell’edizione 02/03. Fu un punto di non ritorno, che portò alla nuova “vista 3D” una manciata di anni dopo, passando poi dalla diaspora con il marchio Eidos, l’ingresso di SEGA e la trasformazione in Football Manager, con sempre più intricati meccanismi di gestione settimanale del club.
- Leggi anche: FIFA 98, gli stadi del videogioco vent’anni dopo
Molti sono convinti che Championship Manager 01/02 sia stato l’apice per i videogiochi manageriali di calcio, e probabilmente è vero. Fu innovativo a tal punto da ispirare il concetto di “gestione manageriale” come un’opzione da inserire anche in tanti giochi successivi e classicamente arcade (IssPro con la Master League, e FIFA con le prime possibilità di calciomercato, già ci stavano provando e l’avrebbero poi ampliato del tutto negli anni a venire).
Il realismo che derivava dal controllo su ogni aspetto della vita settimanale di un club, abbinato però a una dinamica ancora abbastanza “analogica” e soprattutto essenziale nel gameplay, intercettò l’entusiasmo di milioni di ragazzi in giro per il mondo e determinò uno sviluppo trasversale di soluzioni e realismo sempre più ampio nei videogiochi di calcio successivi.
I videogiochi di calcio oggi sono diventati un mix di arcade e manageriale, con così tante opzioni e possibilità (anche online) che quasi hanno fatto il giro, rendendoli enormi contenitori che è quasi impossibile esplorare e giocare al 100%. Ecco perché, a più di vent’anni di distanza, la magia di Championship Manager 01/02 rimane ancora quella di un piccolo capolavoro.
Oggi Championship Manager 01/02 è ancora perfettamente giocabile, ed è diventato freeware da alcuni anni. Si può scaricare liberamente tramite questo link su Mediafire, messo a disposizione da Eidos, e grazie al frequentatissimo forum inglese Chapman0102 (qui) si può continuare ad aggiornare il gioco con i nuovi database di giocatori, nuove immagini e layout. Se volete installare il gioco su smartphone Android, potete seguire questa guida.
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Avete storie da raccontarci riguardo Championship Manager 01/02? Carriere incredibili, aneddoti, fenomeni sconosciuti che avevate scoperto solo voi? Scrivetecelo nei commenti qui o sui nostri social!
articolo originale pubblicato il 12 Ottobre 2021 – ultimo aggiornamento, Dicembre 2024
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