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5 cose da sapere: il Soldier Field di Chicago

Uno degli impianti sportivi che hanno segnato la storia degli Stati Uniti d’America.

Ci sono stadi che sono anche luoghi celebrativi della storia di una Nazione, oltre che impianti sportivi utilizzati settimanalmente. Ed è il caso del Soldier Field di Chicago, uno degli stadi che più profondamente rappresentano l’identità sportiva e sociale degli Stati Uniti.

Il nome stesso, Soldier Field, venne ufficializzato nel 1925, un anno dopo l’inaugurazione e in sostituzione della denominazione originale “Municipal Grant Park Stadium”. Fu in quel momento che si decise di dedicare lo stadio al sacrificio dei soldati americani caduti in guerra e, da allora, lo stadio rappresenta soprattutto un monumento nazionale e un simbolo di architettura.

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(photo by Century of Progress Records, 1927-1952, University of Illinois at Chicago Library)

Ecco 5 cose da sapere sul Soldier Field di Chicago:

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Inaugurato nel 1924, ma completato nel 1939

Il Soldier Field fu ufficialmente inaugurato il 9 ottobre 1924 (in coincidenza con il 52esimo anniversario del corpo dei vigili del fuoco della città) e lo stadio si chiamava Grant Park Municipal Stadium. Il 22 novembre si giocò la prima partita di football americano (Notre Dame v Northwestern 13-6) e l’anno successivo lo stadio fu ribattezzato “Soldier Field”.

I lavori per completare l’impianto proseguirono per oltre dieci anni. Lo stadio, infatti, fu costruito in tre fasi, fra il 1922 e il 1939, per un costo totale di 13 miliardi di dollari (che oggi equivalgono a quasi 200 miliardi $).


2

Gli architetti

Gli architetti autori del disegno dello stadio furono William Holabird e Martin Roche¹, che vinsero il concorso nel 1919 per la costruzione di un impianto polisportivo in onore dei soldati americani caduti nella I Guerra Mondiale.

Holabird aveva uno studio d’architettura insieme a Ossian Simonds (architetto paesaggista), e Roche ne diventò socio nel 1881. Lo studio divenne “Holabird & Roche” quando Simonds lasciò nel 1883 e assunse il nome “Holabird and Root” dopo la morte dei soci fondatori e il subentro del figlio di Holabird e di John Root jr. Oggi è lo studio d’architettura più antico di Chicago (e mantiene il nome nonostante i soci non siano discendenti dei fondatori).

¹ William Holabird (1854-1923), Martin Roche (1853-1927)


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Vista aerea del Soldier Field di Chicago, dopo le modifiche e la riduzione di dimensione in vista dei Mondiali di USA 94 (photo by U.S. Army Corps of Engineers Digital Visual Library via Wikimedia Commons)

3

La celebrazione dell’Antica Roma

Il Soldier Field originale celebrava l’architettura classica: lo stadio aveva pianta a U e dimensioni imponenti. Poteva ospitare 75mila persone, che salivano a 105mila con l’aggiunta di posti in piedi a bordo campo e nella parte terminale dell’impianto. Lo stadio, infatti, aveva un campo da gioco principale abbracciato dall’ovale di una pista d’atletica, a cui si affiancava un campo in erba più piccolo per allenamenti e riscaldamento.

Ai lati due porzioni longitudinali con colonnato e tetto a capanna, richiamavano l’idea dei templi antichi e incastonavano lo stadio in uno stile fortemente neoclassico.


4

L’arrivo del “soccer” nel 1994

Al Soldier Field, il 17 giugno 1994, andò in scena la cerimonia inaugurale dei Mondiali di calcio di USA ’94. (In)dimenticabile il rigore che Diana Ross, cantante ex leader del gruppo The Supremes, calciò fuori, rovinando il copione di un gol che avrebbe dovuto far crollare la finta porta (la quale andò lo stesso in frantumi perché, si sa, “lo show deve continuare”).

Lo stadio, quel giorno, era in una configurazione ibrida, con un’intera gradinata temporanea che chiudeva l’impianto a una forma più tradizionale attorno al campo da gioco. Nel 2003, dopo 20 mesi di lavori, lo stadio è rinato: oggi è un impianto da 61.500 posti, con gradinate ad arco asimmetriche che si elevano sul campo da gioco, ed è avvolto esternamente da facciate interamente vetrate.

I due corpi longitudinali neoclassici sono stati mantenuti e fungono da elementi di forte contrasto e celebrazione della storia architettonica dello stadio, prossimo a compiere un secolo di vita. Quello che ne risulta è oggi il risultato di un’integrazione (per meglio dire, di una giustapposizione) dirompente ed estrema e, in parte, manifesto di un approccio americano molto diretto e votato al contemporaneo nel rinnovamento delle strutture sportive.

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(photo by Zach Edelson / archpaper.com)

5

Teatro di eventi ogni giorno dell’anno

Il Soldier Field attualmente ospita una media di 200 eventi all’anno: è la casa dei Chicago Bears, la franchigia locale di football americano, ma ha una storia fatta di innumerevoli concerti rock, di reunion nazionali, politiche o religiose, e di eventi speciali di calcio e rugby (la Nazionale italiana di rugby ha giocato qui un test-match contro l’Irlanda, il 3 novembre 2018).

Qui si gioca anche l’hockey sul ghiaccio: nel 2013 è stata disputata la prima partita all’aperto della storia, e nel 2014 una delle sfide dell’edizione inaugurale della NHL Stadium Series, che porta ogni anno alcune partite di campionato fuori dai palazzetti e in alcuni grandi stadi americani.

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