Quasi 5mila persone sono riuscite a entrare senza biglietto per la finale di Euro 2020.
Le scene del pre-partita di Wembley per Italia-Inghilterra, finale di Euro 2020, con la calca, la confusione e gli scontri provocati dai tifosi senza biglietto che hanno tentato (in gran parte riuscendoci) di entrare allo stadio, hanno provocato un contraccolpo mediatico piuttosto pesante rispetto all’atmosfera di festa della finale, e alla percezione media del tifo britannico (spesso romanzato), e rischiano ora di minare anche il futuro tentativo della stessa Inghilterra di ospitare i futuri Mondiali 2030.
Ulteriormente aggravato dalla presenza delle nuove scalinate, che pochi mesi fa hanno sostituito la vecchia rampa d’accesso allo stadio, e che in quest’occasione hanno provocato cadute a catena di gruppi di tifosi uno sopra l’altro (su Archistadia, in questo articolo, ne avevamo parlato mettendo in guardia dal rischio di rivivere tragedie del passato con questa nuova soluzione progettuale), l’assalto allo stadio dei “ticketless fans” si è sviluppato nelle tre ore precedenti al fischio d’inizio della finale, e ha permesso probabilmente a quasi 5mila persone di entrare a Wembley senza biglietto.
Ribattezzato “Wembley Jib” (in slang inglese, jib si usa per “fregatura”), l’assalto è stato pianificato nei giorni fra la semifinale e la finalissima di Euro 2020 attraverso una serie di gruppi Telegram di coordinamento, che sono poi serviti anche come fonte di aggiornamento in diretta grazie alle informazioni inserite da chi, man mano, riusciva a forzare i controlli ed entrare allo stadio.
Uno degli organizzatori, 24enne delle Midlands, intervistato in forma anonima dal The Guardian, ha personalmente creato un gruppo Telegram con circa 200 iscritti senza biglietto, ma si è detto a conoscenza di almeno altri tre gruppi con altrettanti utenti, fra cui una chat con 800 iscritti.
Il coordinamento Telegram dei tifosi senza biglietto verso Wembley
«La maggior parte di noi ha fatto di tutto per acquistare un biglietto legalmente, fino all’ultimo, ma alla fine abbiamo ripiegato su questa soluzione. Mio padre ha 52 anni e non ha mai visto l’Inghilterra in una finale, e forse per me sarebbe stata questa l’unica volta nella vita. Wembley avrebbe avuto circa 30mila posti vuoti e tutti quelli che sono poi riusciti a entrare hanno utilizzato quei seggiolini, senza togliere il posto a chi aveva il biglietto».
Nella giornata della finale di Euro 2020, Italia-Inghilterra, Pablo (nome di fantasia scelto dal The Guardian) ha guidato dalle Midlands verso Londra, con 9 amici suddivisi in due automobili. Otto di loro sono riusciti alla fine a entrare a Wembley e vedere la partita, e si erano portati anche 250 sterline per corrompere qualche steward, soldi che poi non hanno avuto bisogno di usare.
La questione degli steward è, infatti, la parte più critica di quanto successo. Nei giorni precedenti alla finale, erano iniziate a circolare sul web le immagini dei biglietti della partita, e farne una semplice copia cambiando il nome col proprio è stata la prima mossa, che ha permesso a queste persone di superare il primo controllo base lontano dallo stadio, nel pomeriggio. Peraltro, le zone di pre-filtraggio erano state anche disposte male e a troppa poca distanza da Wembley, permettendo a qualunque persona di avvicinarsi molto all’area dello stadio (la stessa conformazione dello stadio, di cui abbiamo parlato in una monografia qui, con il podio di accesso che lo circonda a 360° e gli accessi su più livelli, paradossalmente ha favorito la commistione di persone in una situazione di tali proporzioni).
Chiunque passasse un controllo o un ingresso, aggiornava immediatamente la chat Telegram fornendo indicazioni utili a chi, invece, stava ancora arrivando a Wembley. Alcuni partecipanti a questi gruppi hanno poi confermato di essere entrati corrompendo qualche steward, chi con appena 20 sterline, chi con 100 o 200 sterline. Da quello che è emerso, gli steward sono sembrati piuttosto accondiscendenti, permettendo l’ingresso dei tifosi attraverso le porte degli accessi per i disabili.
«A intervalli regolari, chi passava i primi controlli attendeva poi che uno steward aprisse una delle porte riservate ai disabili. Ogni volta che veniva aperto un ingresso, c’erano almeno 300 persone che entravano, e per un certo periodo ci è parso che questo capitasse almeno ogni 10-15 minuti. Senza contare chi è semplicemente entrato corrompendo uno steward o accodandosi a qualcuno davanti che entrava regolarmente, sarei stupito se alla fine fossero entrate meno di 5mila persone».
In queste fasi concitate del pre-partita fuori da Wembley, sono anche emersi video di scontri fra tifosi che si sono poi rivelati essere molto meno eclatanti di quanto subito immaginato (non c’è stato un attacco degli inglesi agli italiani, per esempio). In realtà, sull’uscio degli ingressi dello stadio, erano i tifosi inglesi con il biglietto che hanno cercato lo scontro con quelli senza biglietto, per ricacciarli via, oltre a momenti di forte contatto all’esterno con steward e polizia.
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La maggior parte di noi ha provato in tutti i modi ad acquistare un biglietto legalmente ma alla fine abbiamo rimediato in questo modo pur di esserci. Quelli che riuscivano a superare un controllo o un ingresso, aggiornavano la chat Telegram dando indicazioni agli altri.
Anche il tema della polizia, infine, è delicato, e viene affrontato dalle testimonianze dirette di chi è poi effettivamente entrato a Wembley per Italia-Inghilterra, e senza biglietto.
«Se ci fossero stati quattro o cinque agenti di polizia a ogni ingresso, compresi gli accessi per i disabili, questo avrebbe dissuaso tutti noi fin da subito. In occasione di un evento di questa importanza, la finale di Euro 2020, gli steward da soli non sono abbastanza per scoraggiarti ma, allo stesso tempo, nessuno proverà più a fare una cosa del genere in futuro, a meno che l’Inghilterra non ottenga l’organizzazione dei Mondiali 2030».
Secondo un portavoce della Football Association, comunque, il numero di addetti alla sicurezza e steward in occasione di Italia-Inghilterra superava di gran lunga i requisiti imposti dalla Uefa, ed era certamente maggiore di qualunque altra finale giocata a Wembley in passato. Nondimeno, bisogna considerare che un certo atteggiamento anti-regole di una parte di tifosi inglesi nel calcio continua a resistere e rimane latente da anni, nonostante sia generalmente scomparso dagli stadi di Premier League almeno in forma abituale. Ma proprio perché sempre più rari, questi accadimenti possono risultare molto più gravi ed eccezionali che in passato.
Il problema, però, è che l’Inghilterra è effettivamente in corsa per ospitare i Mondiali 2030 e quanto successo in occasione della finale di Euro 2020 potrebbe essere una macchia pericolosa sulla sua candidatura. Di sicuro, la FA ora rischia una sanzione da parte della UEFA: già multata di oltre 25mila sterline per le intemperanze durante la semifinale contro la Danimarca, ora l’Inghilterra potrebbe essere costretta a giocare le sue prossime partite interne a Wembley a porte chiuse (probabilmente quelle di Nations League, considerando che i turni di qualificazione mondiale potrebbe essere esclusi, perché sotto giurisdizione FIFA).
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