espanyol rcde stadium struttura tetto

Il gioco di geometrie dello stadio dell’Espanyol

L’RCDE Stadium è un interessante esercizio estetico.

L’RCDE Stadium di Barcellona, impianto di casa dell’Espanyol (Fenwick Iribarren e Arup, 2009), è un edificio che porta con sé un interessante intreccio di forme diverse fra loro, perfettamente armoniche fra loro nel risultato complessivo nonostante la natura opposta.

Lo stadio, realizzato per sostituire l’oggi scomparso Sarrià (e arrivato dopo una parentesi che il club catalano visse all’Olimpico di Montjuic, in attesa del termine dei lavori), incrocia infatti due forme a prima vista impossibili da coordinare fra loro: l’ellisse in pianta e il rettangolo della copertura piana.

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Vista aerea dell’RCDE Stadium di Barcellona, stadio di casa dell’Espanyol (photo twitter / estadios_Spain)

Firmato da FIA Fenwick Iribarren Architects e Gasulla Arquitectura Reid Fenwick Associates, con la progettazione strutturale di ARUP, il nuovo impianto dell’Espanyol nel quartiere di Cornellà-El Prat (Barcellona) copre una superficie di 100mila metri quadrati e ha una capienza di 45mila posti. Dispone di numerosi servizi commerciali e sportivi interni (ci sono una biblioteca e un hotel) ed era stato progettato studiando nei minimi dettagli sia l’angolo di visuale da ogni posto delle gradinate sia i flussi in entrata/uscita per garantire i migliori spazi di movimento possibili per i tifosi.

La particolarità dello stadio, però, risiede nella sua “composizione estetica”. Già esternamente è immediato notare come ci sia un incastro di forme che definisce la presenza delle due parti principali, la cavea e la copertura.

Proprio il tetto (un piano rettangolare delle dimensioni di 200×160 metri) è fra gli elementi strutturali principali dello stadio: totalmente piatto, con grandi campate laterali che raggiungono i 200 m di lunghezza, è costituito da tralicci primari e secondari in tubolari d’acciaio e si poggia appena sul profilo degli spalti, che invece ricalca l’ellisse in pianta.

Qui si nota l’interessante scelta di unire due forme contrarie fra loro, l’ellisse e il rettangolo, che ha permesso di ricavare uno spazio libero da cui filtrano aria e luce solare ai lati, oltre a realizzare un’apertura centrale nel tetto che ricalca le dimensioni del campo da gioco e risulta più funzionale per l’illuminazione naturale verso il campo.

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Vista interna dello stadio dell’Espanyol (photo: Elemaki / Wikimedia Commons / CC BY 3.0)

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