Un breve riepilogo di informazioni e dati sugli stadi dei Mondiali di Qatar 2022.
Dopo aver parlato degli stadi di Qatar 2022 in modo un po’ più approfondito (qui e qui), riepiloghiamo qui di seguito alcuni dati e informazioni utili in un formato mini-schede facile da recuperare e consultare.
Oltre a chi ha firmato il progetto e al dato della capienza, trovate la voce “estetica” che descrive l’elemento più riconoscibile e caratteristico dello stadio e una breve spiegazione anche di quella che sarà l’eredità post-Mondiale per questi impianti, indicata alla voce “legacy“.
Questo contenuto è stato originariamente creato in collaborazione con Cronache di Spogliatoio ed è stato pubblicato in versione Instagram qui e sul sito web di Cronache, qui.
Al-Bayt Stadium (Al Khor) (approfondimento qui)
- progetto: Dar Al-Handasah / Albert Speer & Partner
- capienza: 60mila posti
- estetica: simula la forma e le sembianze della tradizionale tenda dei nomadi beduini del Paese, detta “Bayt Al Sha’ar” / l’involucro a forma di tenda avvolge lo stadio, e copre una superficie di 372,5 x 310 metri
- legacy: riduzione a 40mila posti smontando il secondo anello e sostituendolo con la struttura di un hotel di lusso
Al Janoub Stadium (Al Wakrah)
- progetto: Zaha Hadid Architects
- capienza: 40mila posti
- estetica: profilo morbido e ondulato / rappresenta le vele delle tradizionali barche “dhow” del Qatar, omaggio alla tradizione della pesca e del commercio di perle locali
- legacy: sarà ridotto a 20mila posti
Ahmad bin Ali Stadium (Al Rayyan)
- progetto: Pattern Architects / Ramboll UK
- capienza: 44mila posti
- estetica: stadio già esistente e ricostruito / motivi geometrici intrecciati che rappresentano l’armonia della natura
- legacy: sarà ridotto a 21mila posti con smontaggio secondo anello
Education City Stadium (Al Rayyan)
- progetto: Fenwick Iribarren Architects / Pattern Design
- capienza: 40mila posti
- estetica: guscio segnato da geometrie basate sulla forma del diamante / richiamo all’arte islamica
- legacy: riduzione a 25mila posti (smontaggio del secondo anello), sarà destinato agli sport del complesso universitario nel quale è collocato
Al Thumama Stadium (Doha)
- progetto: Ibrahim M. Al Jaidah / Arab Engineering Bureau
- capienza: 40mila posti
- estetica: struttura cilindrica solcata da curve festose / simboleggia la “gahfiya”, tradizionale berretto intrecciato indossato dagli uomini che diventano maggiorenni
- legacy: riduzione a 20mila posti
Khalifa International Stadium (Doha)
- progetto: Dar Al-Handasah
- capienza: 48mila posti
- estetica: stadio già esistente e ristrutturato / ha conservato le due ampie arcate simboliche della struttura + nuova copertura a baldacchino
- legacy: non sarà modificato e rimarrà stadio nazionale per ospitare grandi eventi di calcio e sport
Stadium 974 (Ras Bu Abboud, Doha)
- progetto: Fenwick Iribarren Architects
- capienza: 40mila posti
- estetica: (974 è prefisso telef del Qatar) è il primo stadio interamente smontabile al mondo / composto da 974 container per spedizioni internazionali, rappresenta la vocazione commerciale del Paese
- legacy: sarà completamente smontato e i materiali saranno riutilizzati nei lavori di urbanizzazione dell’area costiera sul quale è collocato
Lusail Stadium (Lusail) – stadio che ospita la finale dei Mondiali
- progetto: Foster+Partners
- capienza: 80mila posti
- estetica: rivestimento dorato a maglia intrecciata / rappresenta le ciotole artigianali tipiche della storia antica del mondo arabo
- legacy: ridotto a 40mila posti, con spazi interni convertiti in luoghi per la cittadinanza (caffetterie, aree sportive indoor, aree scolastiche e mediche)
Qatar 2022 ha tenuto in forte considerazione anche il tema della sostenibilità (nonostante siano stati fatti pesanti compromessi energetici per raggiungerla, ne ho scritto qui se volete approfondire).
Nel caso di stadi che a fine Mondiale verranno ridotti di capienza, quello che sarà smontato sarà generalmente il secondo anello, che verrà poi frammentato in tanti piccoli settori di gradinate che saranno riutilizzati in strutture locali (scuole, piccoli impianti sportivi, ospedali, ecc) per promuovere la pratica sportiva comunitaria in giro per il Qatar, o addirittura donati ad altre Nazioni in via di sviluppo.
Questo contenuto è stato originariamente creato in collaborazione con Cronache di Spogliatoio ed è stato pubblicato in versione Instagram qui e sul sito web di Cronache, qui.
Rinunciare a parlare dei Mondiali di Qatar 2022 credo sarebbe sbagliato, per quello che è sempre stato l’obiettivo del progetto divulgativo di Archistadia. Qui sul sito e sul profilo Instagram, quindi, proveremo a concentrarci su aspetti specifici relativi agli stadi e al torneo, per guardare le cose da un punto di vista il più possibile distaccato ma ben consapevoli delle storture sociali e della grave situazione di continue violazioni dei diritti umani che permangono nel Paese. Se volete recuperare tutti gli articoli dedicati, li trovate qui
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