Riceviamo e pubblichiamo il punto di vista di Sinistra Italiana Milano sulle criticità ambientali della demolizione di San Siro.
In un recente comunicato, Sinistra Italiana Milano denuncia, nel merito e nelle tempistiche, la totale mancanza di rispetto verso il Dibattito Pubblico da parte del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e ribadisce la sua contrarietà alla demolizione dello Stadio San Siro Meazza:
«Le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Milano presso la Fondazione Collegio delle Università Milanesi – commenta Onorio Rosati di Sinistra Italiana Milano – rivelano, ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, le reali intenzioni dell’amministrazione milanese circa lo Stadio Meazza. Nella totale disattenzione verso i tempi, le modalità e quanto sta emergendo dal dibattito pubblico in corso, Giuseppe Sala ha fatto coming out: San Siro dev’essere totalmente demolito. È curioso, inoltre, come tra le motivazioni di questa scelta ci sarebbe anche quella ambientale nonostante già da aprile sia stato diffuso dal Politecnico di Milano un ampio studio che dimostra come se si demolisse San Siro ci sarebbero nuove emissioni per 117.500 tonnellate di CO2e».
Nei mesi scorsi si è aperto nella città e sui quotidiani un ampio dibattito, con la promozione di iniziative e nascita di comitati, tra cui il Comitato SìMeazza, ma chi sembra esserne stranamente assente è il Consiglio Comunale che dovrebbe invece essere il luogo maggiormente deputato ad affrontare un tema così rilevante per la città.
Alla luce delle esternazioni del primo cittadino milanese, appaiono chiare le motivazioni con cui l’Amministrazione Comunale avrebbe rigettato la proposta di indire un referendum tra tutti i cittadini milanesi sulla proposta avanzata dalle due società sportive.
Il Dibattito Pubblico, previsto dalla stessa procedura in relazione alla realizzazione di grandi opere, allo stato attuale si rivela essere solo in parte rispondente a quelle esigenze di chiarezza, partecipazione e democrazia che ci si aspetterebbe. Ora è evidente perché il Comune abbia finora voluto lasciare “carta bianca” a Inter e Milan.
Inoltre, le prese di posizione del primo cittadino di Milano arrivano poco dopo la proposta da parte di ASM Global, società internazionale che organizza eventi di spettacolo in tutto il mondo e gestisce direttamente centinaia di stadi nei cinque continenti, che si è offerta di occuparsi in prima persona dello stadio milanese. In una lettera al Sindaco la società ha chiesto di incontrare l’amministrazione comunale per trovare una soluzione che consenta di non abbattere San Siro ma “ammodernarlo ed evitare al contempo al Comune di Milano la gestione diretta dell’impianto”.
In Consiglio Comunale nessuno parla riguardo questa proposta avanzata da ASM Global, e sì che il tema dei costi di gestione a carico del Comune era uno dei motivi per cui l’Amministrazione ha ritenuto di esprimersi a favore della demolizione di San Siro e della complessiva trasformazione urbanistica dell’intera zona di cui il nuovo stadio non sarebbe che una minima parte.
Tra le motivazioni per la demolizione dello stadio, Giuseppe Sala cita i vincoli del Pgt – il Piano del governo del territorio della città di Milano – che indica «non solo quanto puoi costruire ma anche quanto verde lasciare. Se dovessi tenere San Siro è chiaro che le nuove costruzioni andrebbero a occupare un’altra parte e porterebbero via del verde. La zona dove c’è San Siro per i club è vista infatti come una parte del loro sviluppo quindi in questo senso diventa necessario abbattere San Siro».
Emergerebbe quindi da parte dell’amministrazione una particolare attenzione per la sostenibilità ambientale e quindi una giustificazione per l’eventuale demolizione dello stadio.
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Ciò risultava già opinabile in relazione all’impatto volumetrico e alla cementificazione dell’area – che non prevede solo un nuovo stadio ma centri commerciali, terziario e un verde che si presenta più come arredo urbano – ma viene ancor più smentito dallo studio che Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano, ha pubblicato su Altraeconomia lo scorso marzo.
Per demolire San Siro serve energia e quindi emissioni, ipotizzate pari a 7.500 tonCO2e. Le macerie di San Siro dovranno essere smaltite e servono più o meno 23.400 viaggi di camion da 16ton/ciascuno con percorrenza di 80 chilometri: altre 9.500 tonCO2e circa saranno emesse. Le lavorazioni per il nuovo stadio emetteranno CO2e, che ipotizziamo ancora pari al 10% della produzione del cemento: quindi altre 7.500 tonCO2e.
Occorreranno poi altri camion e altri viaggi per portare il nuovo cemento. Ipotizziamo lo stesso numero di viaggi fatti per smaltire le macerie: si aggiungono altre 18mila tonCO2e. Sommando tutte le emissioni ipotizzate fin qui, sono 210.500 le tonnellate di CO2e emesse, solo per il cemento armato. Senza demolire San Siro si eviterebbero emissioni per 117.500 tonCO2e.
- tutti gli approfondimenti su San Siro e sulla vicenda del nuovo stadio di Milano sono raccolti nella sezione del sito “Dossier San Siro”
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Cover image: Vista esterna dello stadio Meazza San Siro di Milano (Photo by Marco Luzzani/Getty Images via OneFootball)
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