Uno dei luoghi architettonici di Londra più affascinanti e ricchi di storia, anche sportiva.
Oggi è il luogo-simbolo dei Mondiali di freccette, che chiudono ogni anno solare con uno show diventato parte del folklore sportivo britannico. Ma l’Alexandra Palace di Londra non è solo una gigantesca sala per eventi conosciuta in tutta l’Inghilterra, e anche dagli appassionati di “darts” in Europa: è anche un luogo di splendida architettura della capitale inglese, con una storia fatta di alti e bassi dove si inserisce anche un momento del Novecento in cui… sarebbe potuto addirittura diventare stadio condiviso fra Arsenal e Tottenham!
L’Alexandra Palace fu inaugurato nel 1875 e doveva essere il fulcro degli eventi vittoriani della zona nord di Londra, in un periodo in cui il famoso Crystal Palace era diventato il riferimento della zona sud, dopo essere stato preso dal suo luogo originale (Hyde Park) e letteralmente “spostato” nel quartiere oggi omonimo(1).
Alexandra Palace, il gusto Vittoriano per l’architettura italiana
Progettato dagli architetti Owen Jones, John Johnson e Alfred Meeson, il suo nome celebra la memoria di Alessandra di Danimarca, principessa del Galles e moglie di Re Edoardo VII(2) anche se la definizione più usata è sempre stata “The Palace of the People” (il palazzo della gente) e oggi viene soprannominato amichevolmente “Ally Pally” (un diminutivo del nome Alexandra Palace).
Pianta di progetto dell’Alexandra Palace (img via Hornsey Historical Society)
Distrutto da un incendio poche settimane dopo l’inaugurazione, e immediatamente ricostruito, il palazzo si trova nel municipio di Haringey, su una collina verde che domina il nord di Londra. È uno di quei luoghi molto cari ai londinesi, che oggi come a metà Ottocento riescono a far sentire le persone del tutto fuori dalla frenesia della città, come Primrose Hill, Hampstead Heath o i Kew Gardens.
E spostandosi di appena 5 km verso est, da qui si raggiunge lo stadio del Tottenham. La stessa distanza che occorre, verso sud, per raggiungere Highbury e l’Emirates Stadium dell’Arsenal (questa curiosa vicinanza fra poco ci tornerà utile).
L’Ally Pally era un luogo magnificente, figlio dell’Ottocento Vittoriano, simbolo di un’architettura regale e amena, perfettamente inserita nelle abitudini di “svago” del suo tempo. Attorno alla grande Hall centrale si sviluppavano i tanti spazi interni del palazzo: una sala per concerti, una galleria d’arte e un museo, una biblioteca, un salone ristorante e il grande teatro – a cui si aggiungevano spazi esterni, nel parco, come una piscina e uno stadio per le corse di cani e cavalli
Due ali longitudinali, est e ovest, completavano quello che era un edificio simbolo del gusto Vittoriano per l’eclettismo e per l’architettura italiana, della quale riproponeva i dettami stilistici di classicità e regolarità elegante, acuiti da spunti arabeggianti e coloniali propri dell’Inghilterra imperiale.
Arsenal Hotspurs, una folle idea mai realizzata
Fu qui che, dal 1935, la BBC prese sede per le sue trasmissioni, segnando la struttura del palazzo con una grande e alta antenna sull’angolo sud-est dell’edificio (ancora oggi esistente) che permise di diffondere i primi programmi televisivi e continua tutt’ora a essere punto di trasmissione radio-tv.
Nel corso della seconda metà del Novecento si svolsero qui vari festival ed eventi principalmente musicali, e dal 2012, l’edificio è diventato sede centrale dell’annuale Masters di snooker. È invece dal 2007 che il Mondiale di freccette (PDC World Darts Championship) ha legato il suo nome e la sua immagine di colori e folklore all’Alexandra Palace, diventato parte integrante esso stesso dello spettacolo sportivo.
Facciata principale dell’Alexandra Palace di Londra (photo It’s No Game / Flickr CC BY 2.0)
Ma Londra è stata sempre segnata dal calcio e allora dobbiamo riprendere in mano quella vicinanza dell’Ally Pally agli stadi di Tottenham e Arsenal, per scoprire che dentro una rivalità lunga un secolo ci fu un momento in cui questo palazzo vittoriano avrebbe potuto riunire i due club cugini sotto lo stesso tetto.
Nella seconda metà degli anni ’70, mentre emergeva qualche dubbio sulla resa finanziaria di Wembley come stadio nazionale, e l’Alexandra Palace sembrava essere più un peso gestionale che un vantaggio per la città di Londra, emerse l’idea che il nuovo stadio di calcio d’Inghilterra si poteva costruire proprio sulla collina di Haringey, al posto di quel vecchio gigante vittoriano ingombrante e poco utilizzato.
A pochi passi dall’Ally Pally, nel 1970, aveva chiuso l’ippodromo, l’Alexandra Palace Raceground. Varie ipotesi diventarono quindi argomento di dibattito all’epoca: come si poteva costruire un nuovo stadio nazionale per il calcio da 40-50 mila posti in un posto che aveva fatto fatica ad attrarre 10mila persone per le corse fino a pochi anni prima? Bé, magari si potevano coinvolgere Arsenal e Tottenham!
Facciata esterna della tribuna est di Highbury, ex stadio dell’Arsenal (photo Wikimedia Commons / CC BY-SA 3.0)
I dirigenti dei due club si incontrarono varie volte per discutere di quella che sembrava poter essere “la Grande Alleanza” per un nuovo stadio condiviso da 70mila posti. Avrebbe ospitato Arsenal e Tottenham, e anche la Nazionale inglese (con tanti saluti a Wembley, evidentemente).
È difficile, oggi, mettere nella giusta prospettiva un’idea tanto bizzarra. L’ipotesi, sul momento, parve così esaltante da far titolare al Daily Express un fiducioso “ARSENAL HOTSPURS!”, consigliando anche alle squadre di Manchester e Liverpool di seguire quell’esempio…!
Si pensò anche a nuove linee di trasporto che collegassero l’area dell’Alexandra Palace con il centro di Londra (tra cui una monorotaia) per rendere fattibile un’idea che in realtà non lo era e che, nel 1979, venne definitivamente accantonata – conservando l’integrità identitaria di entrambi i club, Arsenal e Tottenham, e dei loro stadi radicati nei rispettivi quartieri, e preservando allo stesso tempo l’unicità iconica di Wembley come luogo di sport e cultura del Novecento.
Il destino dell’Alexandra Palace proseguì lontano dal calcio, e più legato invece agli eventi mondani e sportivi della tradizione inglese. Parzialmente ricostruito nel 1982, dopo che un incendio l’aveva seriamente danneggiato in varie parti del complesso, l’edificio è stato incluso nel 1996 nell’elenco dei Beni Culturali inglesi, al livello Grade II(3).
Grazie a un progetto triennale di ristrutturazione e conservazione completato nel 2018, infine, l’Ally Pally ha ritrovato ulteriore smalto originale trasportato nel nuovo millennio. Con l’intervento firmato da Feilden Clegg Bradley Studios, l’East Court e il Victorian Theatre, per decenni nascosti al pubblico, sono stati riaperti dopo un attento restauro e un potenziamento tecnologico finanziati dall’Heritage Lottery Fund e dall’Haringey Council (il municipio locale).
- sito web ufficiale Alexandra Palace
- l’Alexandra Palace è qui, su Google Maps
- il palazzo si può raggiungere tramite la rete ferroviaria locale (fermata Alexandra Palace) oppure con la metropolitana (linea Piccadilly – fermata Wood Green)
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per saperne di più:
- “Quasi Amici”: quando Arsenal e Tottenham si prestarono lo stadio a vicenda, su Archistadia
- “Il Crystal Palace è (forse) la squadra di calcio più antica al mondo”, su Archistadia
- “Profili #14 | Queen’s Club, una gemma di sport e architettura a Londra”, su Archistadia
- “Che fine hanno fatto le torri di Wembley?”, su Archistadia
(1) il palazzo di vetro Crystal Palace ha influenzato direttamente la nascita dell’oggi omonimo club di Premier League, determinandone la storia – trovate un articolo di approfondimento su Archistadia, dal titolo Il Crystal Palace è (forse) la squadra di calcio più antica al mondo, qui
(2) Re Edoardo VII regnò dal 1901 al 1910, e fu il successore della Regina Vittoria.
(3) “grade II” è il terzo livello di conservazione nella classificazione degli edifici vincolati britannici – per saperne di più, trovi una spiegazione all’interno dell’articolo dedicato alle torri del vecchio stadio di Wembley, qui
Cover image: Cartolina d’epoca dell’Alexandra Palace (img via Hornsey Historical Society)
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