Il celebre architetto catalano è scomparso all’età di 82 anni.
Nella sua lunga carriera, l’architetto Ricardo Bofill è stato certamente un innovatore e ha tracciato linee ed edifici che hanno cambiato il modo di pensare l’architettura nella seconda metà del Novecento.
Scomparso il 14 gennaio scorso, all’età di 82 anni, è stato allo stesso tempo un classicista e un modernista nel suo modo di pensare l’architettura e di considerarla guardando al futuro. Maestro del Postmoderno, è stato in grado di coniugare forme classiche come archi o colonne, definendo linee spesso ben comprensibili ma all’interno di sistemi complessi e flessibili, di edifici che sapevano adeguarsi al contesto riferendosi a esso ma con una fondamentale nota di rinnovamento.
Il suo approccio teorico vedeva l’architettura come principale elemento urbanistico che permette agli spazi e alle città di evolversi in modo funzionale e completo – insegnamenti e idee che si ritrovano in alcuni suoi scritti, fra cui Espacio y vida (Spazio e vita) e La ciudad del arqutecto (La città dell’architetto).
L’architettura deve essere specifica per ogni luogo. Quindi quello che cerco di fare è di inventarmi nuovamente
Ricardo Bofill (1939-2022)
Con oltre 1000 progetti in giro per il mondo, e dopo aver fondato il suo studio Ricardo Bofill Taller de Arquitectura (RBTA) nel 1963, in ambito sportivo la sua traccia rimane a suo modo importante, in particolare nella progettazione degli Appartamenti per il Villaggio Olimpico di Barcellona ’92: un complesso di 113 appartamenti su un’area urbana di quasi 20mila mq, gli edifici si adeguano perfettamente all’isolato in cui sono inseriti, con due corpi laterali che si concludono in un corpo centrale a torre in corrispondenza dell’intersezione degli assi viari (qui, su Google Maps).
Con un ampio uso del rivestimento in mattoni, le linee ancorché nettamente geometriche del profilo dell’edificio riprendono la tradizione costruttiva catalana, reinventandola in una chiave contemporanea e funzionale.
Autore dell’affascinante Hotel W di Barcellona, che si staglia lungo la costa con il suo profilo a vela, e ancora dell’Aeroporto di Barcellona El Prat e della Place de l’Europe a Lussemburgo, progettò anche l’intero quartiere Antigone, a Montpellier, nel quale inserì la Piscina Olimpica (qui, su Google Maps), un vero e proprio complesso sportivo e ricreativo con al suo interno anche uno scivolo indoor, un solarium e una caffetteria.
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