L’incontro fra storia e calcio nella cittadina di Kvareli.
Come dev’essere giocare a pallone nell’antica corte di un castello? Per capirlo dobbiamo andare in Georgia, nella cittadina di Kvareli, meno di 9mila abitanti nella provincia del Kakheti, ai piedi dei monti del Caucaso.
Qui, fra vallate ricche di verde e di vigneti, atmosfere nebbiose e affascinanti, spicca la fortezza di Kvareli, austero edificio in pietra, costruito verso la metà del XVII secolo in un vago stile che richiamava quello medioevale, con quattro torri angolari e circondato da due fossati, e ricordato come uno dei luoghi decisivi nel resistere a una delle battaglie più importanti con cui i locali respinsero l’invasione dell’esercito del Daghestan.
Intorno alla fine del 1800 la fortezza iniziò a essere smantellata per recuperarne la pietra e utilizzarla in altre costruzioni locali ma fra il 1985 e il 1987 è stata finalmente restaurata diventando luogo tutelato per la sua importanza storica, e parzialmente visitabile.
Uno stadio in un castello
Passando dal lato sportivo di questa vicenda, la storia dell’FC Duruji segue un percorso di alti e bassi dagli anni ’90 a oggi. Fra il 1994 e il 1996, il club di Kvareli raggiunge addirittura la Prima Divisione georgiana (ottenendo anche qualche buon piazzamento) ma lentamente scivola nelle leghe inferiori nel corso del decennio successivo, affrontando anche gravi problemi economici e ben due rifondazioni (2004 e 2013).
La retrocessione in terza serie nel 2017 segna la fine della squadra nel professionismo nazionale e oggi il Duruji è rimasto un club dilettantistico che disputa i campionati locali: ma lo fa con orgoglio nel campo da gioco ricavato nel cortile interno della fortezza di Kvareli, con un prato curato nel miglior modo possibile, appassionati (seppur pochi) spettatori sistemati sui balconcini in legno che si affacciano dalle mura e le squadre che arrivano in campo sbucando da uno degli antichi cancelli interni principali.
- la fortezza di Kvareli è qui, su Google Maps
Questo approfondimento è stato realizzato in collaborazione con Cronache di Spogliatoio
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