Sembra molto più che un’ipotesi, e il celebre architetto inglese ha già lavorato sul masterplan della zona.
L’ipotesi che il Milan abbia un nuovo stadio, soltanto suo, a Sesto San Giovanni è sempre più concreta, man mano che passa il tempo e viene definito anche il passaggio di proprietà societario nelle mani del fondo Redbird.
Secondo le informazioni riportate dal Corriere della Sera, si è aperto un dialogo molto interessante fra Redbird (neo-proprietario dell’AC Milan) e Hines (gruppo di sviluppo immobiliare che gestisce anche l’area delle ex acciaierie Falck, a Sesto), in concomitanza con un percorso sempre più annacquato verso il cosiddetto “nuovo stadio di Milano”, che aveva raggiunto l’apice con la scelta della proposta di Populous ma che poi si è – forse definitivamente – spento in mezzo a lungaggini burocratiche, cavilli progettuali e rimpalli di critiche e lamentele.
Inizialmente, il Milan aveva rivolto il suo sguardo all’area di Sesto San Giovanni (già considerata in passato anche per il progetto di stadio condiviso con l’Inter) quasi come provocazione per mettere pressione al Comune di Milano e velocizzare l’iter nell’area di San Siro. In realtà, però, il club rossonero ora sembra fare molto più sul serio, e ha anzi già coinvolto l’architetto inglese Sir Norman Foster (Foster+Partners) per lo studio del progetto.
Lo stadio del Milan a Sesto, un Piano B che diventa un Piano A
Sir Norman Foster in effetti, ha già ridisegnato tutte le aree Falck e lavorato ampiamente sul masterplan e sui diversi settori della macro-area, e conosce alla perfezione l’archeologia industriale del sito (per un totale di 1 milione e 250mila metri quadrati). Far progettare a lui il nuovo stadio diventa una scelta logica e coerente con il percorso di riqualificazione portato avanti fin qui, e darebbe un valore aggiunto anche all’efficacia del progetto-stadio nello specifico.
Quello che inizialmente era un Piano B ora è sempre di più un Piano A. Il nuovo stadio del Milan a Sesto verrebbe realizzato in modo del tutto sostenibile, integrandosi con il sistema del verde del parco Concordia e con una capienza fra i 60 e i 70mila posti.
Qui su Archistadia, al di là delle opinioni sul futuro di San Siro, abbiamo sempre criticato l’idea di partenza del “nuovo stadio condiviso” e invece ci siamo sempre esposti a favore di due stadi, uno ciascuno per Inter e Milan. Abbiamo sempre ritenuto fosse l’unico obiettivo realmente utile per la crescita di entrambi i club ed è un risultato che ora potrebbe essere raggiunto nel modo più paradossale: senza che le due società all’inizio lo volessero davvero. Incredibile ma (se tutto si concretizzerà) meglio così.
Sir Norman Foster (1935), è uno dei più importanti architetti contemporanei a livello mondiale. Il suo approccio all’innovazione in architettura è stato ed è fonte d’ispirazione nel modo di vedere e pensare gli spazi pubblici e gli edifici nel rapporto con le persone. Il suo progetto sportivo forse più importante è quello del nuovo stadio di Wembley (2007).
Un saggio di Sir Norman Foster è stato pubblicato in esclusiva all’interno del libro “Wembley, la Storia e il Mito” (di Antonio Cunazza, 2021), unica opera monografica scritta in Italia sullo stadio nazionale inglese – puoi acquistare il libro qui
- tutti gli approfondimenti su San Siro e sulla vicenda del nuovo stadio di Milano sono raccolti qui, Dossier San Siro
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