E l’ha donato al National Football Museum di Manchester, salvandolo dalle aste private.
Il proprietario del Manchester City, lo sceicco Mansour bin Zayed, ha acquistato l’originale trofeo ottocentesco della FA Cup, utilizzato nelle edizioni dal 1896 al 1910. Fu anche la coppa che lo stesso club mancuniano vinse per la prima volta nel 1904, e l’acquisto da parte della società garantisce la salvaguardia dell’oggetto, allontanandolo dalle mire dei privati e dalla conseguente scomparsa agli occhi del pubblico.
Pagato 760mila sterline a un’asta nel mese di settembre 2020, il trofeo originale della Coppa d’Inghilterra verrà ora donato nuovamente al National Football Museum di Manchester, dov’era già in mostra dal 2005, cosicché continui a essere un patrimonio dei tifosi e del calcio inglese.
In un’epoca in cui il calcio inglese costruiva le basi della propria leggenda, il trofeo della FA Cup era uno e uno soltanto. La più antica competizione al mondo per club, avviata nel 1871, presentava una coppa al club vincitore, che la deteneva per un anno fino a restituirla nell’edizione successiva (un po’ come succede ancora per la Coppa del Mondo). Il primo trofeo era stato rubato poco dopo la vittoria del torneo da parte dell’Aston Villa, nel 1895, e sostituito da una replica (questa) rimasta in uso fino al termine degli anni ’10, quando le finali si giocavano ancora al mitico Crystal Palace.
Dopo essere stato sostituito nel 1911, il trofeo della FA Cup fu donato a Lord Kinnaird (1847-1923), presidente della Football Association dal 1890 al 1923 ma anche ex-calciatore di Wanderers FC e Old Etonians, e capace di vincere il torneo da giocatore per ben 5 volte (un record battuto solo nel 2010 da Ashey Cole).
La famiglia di Kinnaird custodì il trofeo privatamente fino al 2005, quando lo mise all’asta, vendendolo per 420mila sterline. L’acquirente era David Gold, oggi proprietario del West Ham ma all’epoca alla guida del Birmingham City, che lo donò al National Football Museum di Manchester, criticando la stessa Football Association per non aver fatto nulla per salvaguardare l’oggetto.
L’acquisto del trofeo della FA Cup rappresenta la salvaguardia dell’oggetto storico
L’ente pubblico inglese Arts Council, deputato alla valutazione e salvaguardia delle opere visuali e artistiche della storia del Paese, aveva già definito il trofeo come “oggetto di importanza nazionale”. L’acquisto da parte dello sceicco Mansour, e di David Gold prima di lui, garantirà ora che il trofeo rimanga visibile dal pubblico e dagli appassionati, liberamente in mostra al Museo Nazionale del calcio inglese situato proprio a Manchester.
Il rischio, in caso contrario, sarebbe stato quello della vendita a un privato (eventualmente dagli Stati Uniti o dalla Cina) che l’avrebbe inserito nella sua collezione privata, facendone perdere le tracce per sempre. Il National Football Museum ha già annunciato che predisporrà una nuova area espositiva per celebrare al meglio il trofeo all’interno della propria collezione, e che sarà pronta per il ritorno del pubblico dopo l’emergenza Covid.
La vittoria della FA Cup del 1904 da parte del Manchester City, oltre a essere la prima nella storia per un club professionistico dell’area di Manchester, servì anche a trainare la sempre più netta separazione fra rugby e calcio alla fine dell’Ottocento inglese. E proprio in occasione di quel successo, il club decise di organizzare una parata fra le vie della città, inaugurando una tradizione che sarebbe poi diventata abitudine per i club inglesi.
Il design dell’attuale trofeo della FA Cup è lo stesso dal 1911, realizzato da Fattorini & Sons, un’azienda di Bradford. Solo nel 1992 è stata realizzata una replica, utile in caso fosse successo qualcosa al trofeo originale, sostituita da una nuova replica prodotta nel 2014.
Per saperne di più sulla storia e gli aneddoti della FA Cup, vi consigliamo:
- Sogni e realtà. Un viaggio nella FA Cup e nel cuore del calcio inglese, di Stefano Faccendini
- Storie e leggende della FA Cup, di Vincenzo Paliotto
Cover image: Il trofeo originale della FA Cup utilizzato fra il 1896 e il 1910 (Photo by GLYN KIRK/AFP via Getty Images)
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