Una tradizione legata ad abitudini ormai perdute.
Fino agli anni ’50, il calcio inglese non era solo la terra del Boxing Day ma anche delle partite in calendario nel giorno di Natale. In un’epoca ancora figlia delle tradizioni di epoca Vittoriana, e senza serie tv, film, tecnologia e particolari impegni con i quali riempire il pomeriggio, dopo il pranzo del 25 dicembre si indossava il cappello nuovo, magari appena ricevuto in dono da un parente, e si andava allo stadio.
Il calcio rappresentava un’importante parte di come gli inglesi vivevano il Natale, e le Festività in genere, fin dalla fine dell’Ottocento, quando tutte le tradizioni oggi più conosciute erano ormai entrate nelle abitudini e nel folklore popolare.
Un momento di gioco di Blackburn Rovers v QPR, 25 dicembre 1948, allo stadio Ewood Park di Blackburn.
Nel 1888 l’Everton giocò addirittura tre partite fra Natale e Santo Stefano: tutte le gare andarono in scena ad Anfield, stadio utilizzato dai Toffees, all’epoca, prima di prendere sede a Goodison Park. La mattina del 25 dicembre i blu di Liverpool giocarono una sfida valida per la Lancashire Cup, contro il Blackburn Park Road, mentre al pomeriggio disputarono un’amichevole contro l’Ulster FC.
Contro i nordirlandesi l’Everton vinse 3-0, e andò in gol anche il portiere Charles Jolliffe, per il tripudio dei 2mila spettatori accorsi allo stadio. Il giorno successivo, i Toffees giocarono contro il Bootle FC, sotto una pesante grandinata e, di conseguenza, con molto meno entusiasmo del pubblico.
Il Natale Vittoriano
Le festività natalizie dell’Inghilterra dell’epoca erano dipinte dall’atmosfera tratteggiata da Charles Dickens e dal suo “Canto di Natale” (1843), che aveva contribuito a creare abitudini e folklore alimentati dall’intreccio con le tradizioni del nord Europa. A metà Ottocento l’albero di Natale (il Tannenbaum, dalla tradizione germanica) aveva fatto il suo ingresso a Buckingham Palace, per volere del Principe Alberto, marito della Regina Vittoria, e da lì si era diffuso in tutte le case britanniche.
Il calcio non faceva eccezione, svago per eccellenza della vita sociale inglese segnata dagli stravolgimenti della Rivoluzione Industriale. La prima partita ufficiale di campionato giocata il 25 dicembre, fu Preston North End-Aston Villa, nel 1889, davanti a 9mila spettatori (una delle affluenze di pubblico più grandi dell’epoca).
Negli anni successivi si diffuse l’abitudine di giocare i derby nel giorno di Natale, per aumentare il coinvolgimento dei tifosi e limitare al massimo le distanze di viaggio per le squadre. Nel 1890, il derby fra Blackburn Rovers e Darwen, giocato a Ewood Park, si concluse anche con una serie di scontri fra le tifoserie, lasciando ben poco spazio all’atmosfera natalizia.
Le lunghe trasferte non tardarono ad arrivare e, con la graduale espansione della Football League, club e tifosi iniziarono a viaggiare su lunghe distanze per giocare nelle festività. Diventò abituale, quindi, organizzare le partite di andata e ritorno nelle giornate del 25 e 26 dicembre, così da assicurare equità per entrambe le squadre nei disagi di viaggio. Si ricordano anche curiosi risultati “a specchio”, come Manchester City-Chelsea 2-1 il 25 dicembre 1908, e Chelsea-Manchester City 2-1, il giorno successivo.
Il calcio inglese si giocava a Natale perché il 25 era giorno festivo per i lavoratori ed era tradizione avere un ampio programma di eventi pubblici per la classe operaia. Per molti lavoratori questa poteva essere l’unica occasione dell’anno per assistere a una partita allo stadio.
Martin Johnes, docente di Storia alla Swansea University’s School of Culture and Communication
Ad alcuni club, però, veniva impedito di giocare a Natale. L’Arsenal, per esempio, non ebbe il permesso per tutto il periodo compreso fra il 1913 e il 1925, perché il terreno di gioco di Highbury era di proprietà del collegio religioso St. John’s College of Divinity. E d’altronde, le stesse regole della Football Association dichiaravano che “nessun club o calciatore deve essere obbligato a giocare nel giorno di Natale”.
Tifosi assiepati a bordo campo per la partita Bournemouth & Boscombe v Portsmouth FC, 25 dicembre 1914
L’ultima partita di Natale
Il calcio inglese continuò a giocare nel giorno di Natale anche durante la Seconda Guerra Mondiale e, soprattutto, nel secondo dopoguerra, quando lo sport diventò un fenomeno di massa: nel 1949, le partite di campionato del 25 dicembre videro un totale di 3,5 milioni di spettatori in tutto il Paese.
Viaggiare nei giorni di festa, comunque, rimaneva una questione complicata. Nel 1954 il Portsmouth dovette compiere una trasferta di circa 800 km per giocare a Blackpool il 25 dicembre. Due giorni dopo, i Tangerines ricambiarono la visita, scendendo allo stadio Fratton Park di Portsmouth: fu la partita dell’esordio assoluto di Jimmy Armfield con la maglia del Blackpool. Diventerà, poi, una leggenda del club, con 627 presenze ufficiali e una statua che oggi lo celebra all’esterno dello stadio.
Nel 1957 si disputò l’ultimo turno di campionato organizzato interamente nel giorno di Natale. L’avvento dei riflettori iniziò a rendere possibili le partite in notturna, eliminando la necessità di incastrare gli impegni nei periodi di festa pur di giocare di giorno. Il 25 dicembre 1958 si ricordano in programma solo tre gare di First Division, e nel 1959 appena una.
La tradizione delle partite del 25 dicembre si chiuse nel 1965: allo stadio Bloomfield Road di Blackpool, Blackpool e Blackburn Rovers giocarono l’ultimo “Christmas match” nella storia dei campionati inglesi, davanti a 21mila persone.
Giocare il 27 dicembre a Portsmouth voleva dire iniziare il viaggio il giorno prima! Prendemmo un autobus da Blackpool a Preston, poi un treno fino a Londra, dove passammo la notte. La mattina del 27 dicembre ci svegliammo, prendemmo un bus fino a Waterloo Station e da lì un treno verso Portsmouth. Facemmo pranzo appena arrivati e ci dirigemmo allo stadio: quando arrivammo a Fratton Park gli ingressi erano già chiusi, traboccava di gente!
Jimmy Armfield, leggenda del Blackpool
Nel 1983, poi, venne fatto un tentativo estemporaneo per riportare in auge la tradizione: il Brentford, all’epoca in Terza Divisione, organizzò la partita di campionato contro il Wimbledon alle ore 11 di mattina del 25 dicembre. Si sollevò una protesta trasversale fra i tifosi di entrambe le squadre, che consigliò di anticipare la partita al giorno della vigilia (vinse il Wimbledon 4-3).
Fu l’ultimo colpo di coda, non riuscito, di una consuetudine che era ormai fuori dal tempo. L’avvento della tv aveva già fatto entrare il Boxing Day nelle case degli inglesi negli anni ’60, e l’edizione speciale del 26 dicembre del programma “Match of the Day” iniziò ad andare in onda dal 1970. Il 27 dicembre 1988, infine, Norwich-West Ham fu la prima partita trasmessa in diretta durante le Festività, e aprì la strada alla nuova via del calcio inglese come spettacolo diffuso in tutto il mondo.
per approfondire:
- “Wembley, la Storia e il Mito”, di Antonio Cunazza (Urbone, 2021)
- Why football at Christmas is a very British tradition, BBC
- What happened to football on Christmas Day?, FourFourTwo
- “Canto di Natale”, di Charles Dickens
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