Una nuova denominazione e lo scorporo del Ministero del Turismo.
Con il Decreto di riordino delle attribuzioni dei ministeri, approvato dal Consiglio dei Ministri nella giornata di venerdì 26 febbraio, è stata ufficializzata la fine del MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) per come lo conosciamo, e la sua trasformazione nel nuovo Ministero della Cultura, che avrà per acronimo MiC.
Già chiamato in causa più volte per le questioni riguardanti valutazioni e interventi su stadi sottoposti a tutela, e menzionato spesso anche sulle nostre pagine di Archistadia, il MiBACT cambia struttura a causa dello scorporo del turismo dalle sue competenze. Il Ministero del Turismo diventerà quindi una nuova realtà parallela, e avrà un ministero autonomo con portafoglio, con compiti di programmazione, coordinamento e promozione delle politiche turistiche nazionali, rapporti con le regioni e progetti di sviluppo del settore turistico (oltre alle relazioni con l’Unione Europea e i Paese del mondo sempre su questi temi).
Per il nuovo Ministero della Cultura, ex MiBACT, invece le competenze precedenti (escluso il turismo) non cambiano, e il dicastero continuerà a occuparsi in particolare della tutela e della conservazione del patrimonio storico, architettonico e artistico del Paese.
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La nascita del Ministero del Turismo è in realtà una rinascita, dato che era stato istituito originariamente nel 1959 (dal Governo Segni II) e poi soppresso nel 1993, con un referendum abrogativo, e con successivo trasferimento delle sue funzioni a due dipartimenti interni della Presidenza del Consiglio, prima di passare all’interno del MiBACT nel 2013.
Il passaggio ufficiale di competenze avverrà tecnicamente a partire dal 1 aprile 2021.
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