Un club legato all’identità del suo quartiere.
Il 3 aprile 1905, a Buenos Aires, un gruppo di emigrati greci e italiani, questi ultimi tifosi del Genoa, fondava il Boca Juniors, destinato a diventare il club di calcio più vincente del Sudamerica, ma anche una prestigiosa società polisportiva con selezioni di basket e volley, atletica, ginnastica artistica, arti marziali e nuoto.
Nei primi anni di vita, il club blu e oro Xeneizes (dei genovesi) condivise le aree di quartiere con il River Plate, acerrimo rivale cittadino, i cui stadi erano talvolta molto vicini, come nel caso del periodo passato fra le vie della Dársena Sur.
Ma ciò che ha caratterizzato il Boca è sempre stata la forte identità con la sua gente e lo stretto legame con l’omonimo quartiere di Buenos Aires. Ben 5 stadi su 6 nella storia della squadra sono stati collocati nei 3 km² del variopinto barrio del sud della capitale argentina, con la sola eccezione dell’impianto di Wilde, nella località di Avellaneda Partido (ed escludendo i due stadi utilizzati temporaneamente in affitto, per gentile concessione dell’Estudiantes di Buenos Aires, prima, e del Ferro Carril Oeste, poi). Fino all’attuale Estadio Alberto J. Armando, soprannominato La Bombonera, inaugurato nel 1940 sulle ceneri del precedente impianto Brandsen y del Crucero, un isolato nel quale il Boca gioca quindi dal 1924.
In questa mappa (qui l’img in alta definizione) ripercorriamo la sequenza cronologica, e la collocazione, dei campi sportivi utilizzati dal Boca Juniors nella sua storia, fino a oggi.
Libri consigliati, per approfondire:
- Superclásico. Più che un derby, di Roberto Colombo
- A Buenos Aires con Borges. Le case, le strade, le cose, di Stefano Gallerani
- Buenos Aires, Lonely Planet
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