L’anima di architettura classica che rese lo stadio di Bergamo uno dei più belli d’Italia.
Costruito in meno di un anno, tra la fine del 1927 e i giorni a ridosso del Natale 1928, lo stadio dell’Atalanta a Bergamo oggi risplende grazie alla coraggiosa commistione fra storico e contemporaneo, dopo l’ampio progetto di rinnovamento realizzato a tappe fra il 2019 e il 2024.
Ma proprio quella sua anima classica, ancora ben visibile nelle due tribune centrali, ci racconta di una genesi di eccellenza architettonica e di entusiasmo politico e sportivo.
Progettato dall’ingegner Luigi De Beni, e realizzato al costo di 3,5 milioni di lire, fu edificato sul terreno dell’ex Ippodromo di Borgo Santa Caterina, demolito in precedenza. Il campo da gioco era circondato da una pista d’atletica lunga 430 metri, e completato da due tribune laterali – delle quali una coperta – per una capienza complessiva che raggiungeva i 12mila spettatori, grazie allo spazio nella fascia di “parterre”.

Vista esterna della tribuna laterale dell’appena inaugurato stadio di Bergamo (img: da cartolina storica)
Oggi vincolate come monumenti storico-architettonici, le due tribune tratteggiate nell’originale progetto del De Beni ci ricordano la controversa influenza del regime Fascista su uno stadio che non era solo per il calcio ma era un edificio polisportivo dedicato al tennis, al basket e al nuoto.
Così, nella Conca Fiorita venne creato quello che, allora, era un notevolissimo impianto polisportivo, con due tennis, una piscina e un campo da basket. Insomma, un vero polmone sportivo per gli appassionati orobici che si recavano in periferia […] Allora, viale Giulio Cesare confinava con campi e boscaglie e tra Bergamo e il suo hinterland c’era il nulla.
Marco Cimmino, bergamonews.it
Accanto ai dettami politici (non a caso, il campo sportivo fu intitolato al milite fascista Mario Brumana, e inaugurato poi con una grandiosa parata), c’era l’entusiastico desiderio di dare un futuro sportivo alla squadra dell’Atalanta che, dalla fondazione nel 1907, era stata itinerante fra i campi di via Maglio del Lotto, poi di piazza d’Armi e di Campo di Marte, fino all’utilizzo del terreno dell’Ippodromo “Clementina” – in zona Daste, vicino al confine con Seriate.
Alla sua inaugurazione, il nuovo stadio dell’Atalanta fu considerato uno dei più belli d’Italia.

Vista verso la tribuna principale coperta dell’appena inaugurato stadio di Bergamo (img: dettaglio da cartolina storica)
Le facciate delle due tribune erano ingraziosite da una scansione regolare di aperture, accentuata da cornici sottili e arcate a lesena, completata da una fascia marcapiano dentellata.
La tribuna principale, inoltre, veniva conclusa dalle due torrette laterali segnate da lesene ioniche che aumentavano il carattere classico scelto dal De Beni, e si ergevano più in alto della copertura in cemento armato a sbalzo, elemento d’avanguardia che fu presentato anche su varie riviste di architettura e ingegneria dell’epoca.
per approfondire:
- Bergamo e Atalanta: lo stadio in città, su Sporteimpianti
- Stadi sottoposti a vincolo: che destino hanno avuto gli altri grandi stadi storici nel mondo?, qui su Archistadia
Cover image: Vista generale dell’appena inaugurato stadio dell’Atalanta (img da foto storica / Wikimedia Commons / pubblico dominio)
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