Anastilosi
Si intende la “ricomposizione” (più che ricostruzione) di una struttura parzialmente in rovina. Per realizzare un intervento di anastilosi si seguono fonti certe che permettano lo smontaggio e la ricollocazione dei pezzi nel rispetto del disegno originale. L’utilizzo dei materiali, ove si debba procedere a sostituzione di parti danneggiate o mancante, dev’essere in linea con i materiali originali e con il senso stesso dell’opera.
Architettura Cinetica
Il principio dell’arch. cinetica definisce la progettazione di un edificio che permette ad alcune sue parti di “muoversi” senza influenzare il resto della struttura. È un metodo che sta avendo grande impulso negli ultimi decenni, con i progressi della tecnologia, ma è riconducibile a esempi semplici come il ponte levatoio.
Gli stadi progettati con questo principio sono principalmente quelli con coperture o terreno di gioco retrattile (per es., la Veltins Arena, Gelsenkirchen, Germania).
Bauhaus
Scuola di architettura, arte e design, in Germania negli anni ’20 (nome ideato da Walter Gropius), e punto di riferimento per il movimento moderno e i dettami del razionalismo e del funzionalismo.
Si basava sul progettare seguendo la funzione dell’edificio e l’armonia con la natura. Le forme dovevano essere coerenti, leggere e semplici, e lo stile condivideva molte delle idee del Neoplasticismo (De Stijl, Olanda, 1917) che prediligeva un design essenziale e geometrico.
Brutalismo
Il Brutalismo è una corrente architettonica riconducibile al periodo compreso fra gli anni ’50 e gli anni ’70, con un seguito di esempi sparsi anche dagli anni ’80 e ’90. È successiva al Movimento Moderno, e si basa sull’utilizzo del cemento a vista (béton brut, in francese).
Gli stadi definibili “in stile brutalista” hanno elementi strutturali volutamente visibili e chiari dall’osservatore, accentuati da dimensioni e forme robuste e, spesso, squadrate o spigolose. Alcuni chiari esempi sono il Jan Breydel Stadion (Bruges), l’Estadio Municipal (Braga) o il Mineirao (Belo Horizonte). In Italia lo Stadio Brianteo (Monza) e la tribuna centrale dello Stadio Mario Puchoz (Aosta).
Costruttivismo
Lo Stile Costruttivista si sviluppò in Unione Sovietica fra gli anni ’20 e ’30 del Novecento: l’obiettivo degli architetti era quello di progettare nuove tipologie di edifici socialmente utili (club operai, garage, fabbriche, grandi blocchi condominiali), che rispecchiassero la nascente società russa: si rinunciava a qualsiasi tipo di decorazione e simmetria, utilizzando nuovi materiali e combinando volumi dando importanza alla struttura dell’edificio.
Per la prima volta le innovazioni sviluppate da architetti e ingegneri russi ebbero grande successo internazionale e una forte influenza sulla nascita di movimenti quali il De Stijil in Olanda e il Bauhaus in Germania.
Dichiarazione d’interesse culturale
Si fonda sulla Verifica d’interesse culturale, regolamentata dall’articolo 12 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42). La dichiarazione è un’ampia relazione finale basata su uno studio storico-architettonico di un bene immobile pubblico che abbia superato i settant’anni d’età, e serve a evidenziarne eventuali caratteristiche di pregio, meritevoli di conservazione, sfociando poi in un vincolo sull’edificio (v. Tutela diretta e indiretta).
Giustapposizione
Un accostamento dialettico di edifici, o di parti ed elementi architettonici di esso. Si realizza in modo che ogni porzione mantenga il proprio carattere e la sua riconoscibilità ma pur sempre dialogando con l’altra parte all’interno dello sviluppo estetico complessivo e nella costruzione della “fabbrica architettonica”.
Restauro Filologico
La base fondante è l’esigenza di intervenire per tutelare il manufatto esistente, conservandone i caratteri di autenticità. Ha avuto come caposcuola l’architetto e scrittore Camillo Boito (1836-1914) e ha come fulcro il senso di riconoscibilità dell’intervento.
L’opera, una volta restaurata, dev’essere leggibile chiaramente in ogni sua parte, sia le porzioni originali, tutelate e preservate (talvolta anche nei segni del tempo, la cosiddetta “patina”), sia le parti di nuova integrazione, con materiali moderni e riconoscibili.
Tutela Diretta
Con tale termine si raggruppa un complesso di misure di protezione e conservazione finalizzate alla fruizione del bene architettonico.
Tutela Indiretta
Raggruppare poteri ed attività […] volti ad offrire protezione per beni immobili incidendo non tanto sul bene protetto quanto sul contesto urbano e ambientale nel quale è inserito, per meglio salvaguardarne e garantirne la fruibilità.
(da M. Campanelli, “Guida al nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio”, Halley, 2004)