In occasione della partita di Terza Divisione del Türkgücü Munich.
Sabato 10 ottobre 2020 è stata una data storica. L’Olympiastadion di Monaco ha riaperto le sue porte al calcio, in occasione di un match di 3.Liga (Terza Divisione) fra i padroni di casa del Türkgücü Munich e l’SV Wehen Wiesbaden.
Era da ben quindici anni che qui non si giocava una partita di football: per l’esattezza dal 14 maggio 2005, quando il Bayern Monaco (all’epoca principale inquilino dello stadio) aveva disputato l’ultima gara della stagione contro il Norimberga, prima di trasferirsi nella nuova Allianz Arena. Successivamente, un’ulteriore fugace apparizione arrivò nel 2012, con la finale di Women’s Champions League fra Olympique Lione e Eintracht Francoforte.


L’Olympiastadion, che è di proprietà pubblica (dello Stato della Baviera), è stato dato in concessione al Türkgücü Munich per la stagione 2020/2021, e il piccolo club cittadino giocherà qui almeno otto partite nel corso del campionato. Quella contro il Wiesbaden avrebbe dovuto vedere anche l’ingresso di 5mila tifosi sulle gradinate, ma il nuovo incremento dei contagi da Covid-19 ha costretto la disputa a porte chiuse. Promosso dalla Regionalliga Bayern (dilettanti) al termine della stagione 2019/2020 – non completata – il club è espressione della comunità turca di Monaco, idea fondante alla base della sua costituzione nel 1975.
Progettato da Behnisch & Partner, Frei Otto e Leonhardt, Andrä und Partner, l’Olympiastadion era stato realizzato in occasione dei Giochi Olimpici di Monaco di Baviera 1972 e fu inaugurato il 26 maggio di quell’anno. Fa parte di un più ampio parco attrezzato, l’Olympiapark, dove la cifra stilistica delle sue enormi tenso-strutture di copertura vengono ripresi anche dalle adiacenti Olympic Hall e Acquatic Center.

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Cover image: photo by Thomas F. Starke/Getty Images
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