Con gli Europei di Francia 2016 appena entrati nel vivo (v. qui la Guida Speciale a tutti gli stadi del torneo), spostiamoci per un momento dai campi ufficiali ai prati che vivono, invece, le giornate di lavoro delle Nazionali tra una sfida e l’altra in programma. E, in particolare, andiamo a scoprire qualcosa in più del centro d’allenamento scelto dall’Italia di Antonio Conte, a Montpellier: il Centre d’Entraînement Bernard Gasset.
Inaugurato nel marzo 2015, a margine dei festeggiamenti per i 40 anni dalla fondazione del Club, è stato intitolato a Bernard Gasset, co-fondatore del Montpellier Hérault Sport Club nel 1974, insieme all’attuale presidente Louis Nicollin.
Inaugurato nel marzo 2015, a margine dei festeggiamenti per i 40 anni dalla fondazione del Club, è stato intitolato a Bernard Gasset, co-fondatore del Montpellier Hérault Sport Club nel 1974, insieme all’attuale presidente Louis Nicollin.
Situato nel sobborgo di Grammont, appena fuori dalla città a est, vicino al complesso dello Chateau de Grammont, il centro d’allenamento del Montpellier è costato quasi 20 milioni di euro, per un progetto lanciato nel 2012, all’indomani della vittoria del primo titolo della Ligue 1 vinto dal Club francese – con conseguente qualificazione in Champions League. La suddivisione dei costi è stata di circa 7 milioni € per l’acquisto dei terreni e 12-13 milioni € per i lavori di costruzione previsti.
Il complesso è stato pensato come un centro di formazione a tutto tondo per il Club francese, nonché un servizio polifunzionale aperto ad altre discipline sportive. Una serie di campi e strutture sorgono infatti ai due lati del centro d’allenamento vero e proprio del Montpellier che si suddivide in due parti: al centro la parte edificata, che comprende il blocco per la prima squadra, quello per la sezione femminile e i locali di ingresso/servizio; attorno si dislocano, invece, i 7 campi da gioco (quattro in erba naturale e tre in erba sintetica).
Il complesso è stato pensato come un centro di formazione a tutto tondo per il Club francese, nonché un servizio polifunzionale aperto ad altre discipline sportive. Una serie di campi e strutture sorgono infatti ai due lati del centro d’allenamento vero e proprio del Montpellier che si suddivide in due parti: al centro la parte edificata, che comprende il blocco per la prima squadra, quello per la sezione femminile e i locali di ingresso/servizio; attorno si dislocano, invece, i 7 campi da gioco (quattro in erba naturale e tre in erba sintetica).
Ogni campo da gioco è stato intitolato a un calciatore simbolo della storia del Club, nell’ordine:
- Jean-Marc Valadier, attaccante anni ’70-’80, è il secondo miglior marcatore nella storia del Montpellier),
- Mapou Yanga-Mbiwa, unico giocatore ancora in attività, è cresciuto nelle giovanili del Club ed è stato il capitano della squadra campione di Francia nel 2011/12,
- Laurent Blanc, proveniente dalla prima generazione di giocatori prodotto dalle giovanili della squadra francese, ha giocato quasi 300 partite ed è tutt’oggi il miglior marcatore della storia del Montpellier,
- Jean-Louis Gasset, bandiera del Montpellier, unica squadra con cui ha giocato in tutta la sua carriera,
- Jean-Cristophe Rouvière, prodotto delle giovanili locali, è il quarto di sempre con più presenze nella storia del Club,
- Pascal Baills, il calciatore con più presenze nella storia del Montpellier (429) con cui ha vinto la Coppa di Francia da giocatore, nel 1990, e il campionato come vice-allenatore, nel 2012,
- Mama Ouattara, a lui è intitolato il campo d’onore del centro d’allenamento – l’unico dotato di una tribuna coperta. Nazionale della Costa d’Avorio, oltre che giocatore del Montpellier in carriera, è mancato prematuramente nel 2004.
Il centro copre una superficie di 11 ettari e conta anche un campo di calcio a 8 in erba sintetica. Gli altri locali principali, dislocati in una serie di “cubi” all’interno del complesso, constano in: una palestra, una sala video, una sala conferenze, una sala stampa, un centro medico. La presenza di pannelli solari e strutture di raccolta dell’acqua piovana, permettono al centro di avere anche un buon impatto ambientale.
L’edificio riservato alla prima squadra è l’ultimo che si incontra dall’ingresso del centro ma il più caratteristico dal punto di vista dell’architettura. Un parallelepipedo arancione rivestito da una struttura a rete intrecciata blu che, oltre a richiamare l’abbinamento dei due colori del Club, permette di modulare l’ingresso della luce solare dalle finestre e movimenta l’aspetto altrimenti banale dell’edificio. Interessante anche la disposizione dei locali della scuola di formazione (il primo complesso edificato che si incontra entrando nel centro): una serie di cubi modulati attorno a una piccola corte centrale coperta, che favorisce l’interazione e il senso di comunità.
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